Solo ultimamente ho trovato l’accesso a questo vecchio cinema che contiene molti ricordi della mia infanzia.
In effetti non è nemmeno così impenetrabile. L’accoglienza è abbastanza buia e tetra, con l’aria viziata da una cappa di calda umidità, complice l’agosto inoltrato, e dal fetore tipico che emanano i posti ricolonizzati dai piccioni. E’ in questi momenti che benedico il mio smartphone e la fantastica app “torcia”! La perlustrazione disvela subito un particolare interessante: un enorme palcoscenico dal quale capisco che il cinema fu anche teatro; infatti trovo i camerini al di sotto del suddetto e tracce di quello che forse una volta era il sipario.
Quanti ricordi!
Il parterre è stato spogliato dalle sedute e probabilmente è stato luogo di battaglie con gli estintori da parte dei ragazzini locali, che si sono divertiti anche a sbobinare letteralmente metri e metri di pellicole ancora custodite in questo luogo.
Salendo, troviamo vari ambienti, dalla biglietteria alle balconate, anch’esse prive delle poltroncine, fino ad arrivare nel cuore pulsante. Qui il fetore dei piccioni si fa pressante, si incontrano mucchi di guano e cadaveri in semi-decomposizione, inoltre il caldo aumenta tremendamente.
Vale la pena salire, perchè ancora vi sono, gettate per terra, diverse bobine cinematografiche, in quella che era la saletta del proiezionista. E nella zona ancora superiore, si trova il “regno incontrastato” dei piccioni, dove il tetto è quasi crollato e il numero di cadaveri con l’ingente quantità di guano mi obbligano all’ utilizzo di una mascherina. MI preparo inoltre a fronteggiare almeno una dozzina di piccioni che, tentando di fuggire tra gli spazi angusti, impazziscono e mi corrono praticamente addosso. Oltrepassato l’ostacolo, mi trovo nella seconda sala proiezioni e posso ammirare i vecchi proiettori a bobina che, non si sa bene per quale motivo, si trovano ancora lì, invece che in un qualche museo ad hoc.

Fondatore ed admin di Ascosi Lasciti, creato per radunare alcuni tra i migliori esploratori urbani, da sempre innamorato dei luoghi dimenticati. Vincitore di numerosi premi internazionali in ambito documentaristico e reportaggistico. Si occupa essenzialmente di videomaking, fotografia e graphic design.