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ARCHEOLOGIA INDUSTRIALEMARCHE urbex

Le vie dell’olio – Parte 1: la fabbrica

Articolo di Dicembre 12, 2013Giugno 26th, 2017Nessun commento

le vie dell'olio parte 1 - fabbriche abbandonate - urbex marcheTra i tanti ruderi, anonimi, disseminati sul territorio, pochi meritano attenzione.
Questo caso di complesso industriale storico è l’eccezione che conferma la regola.
Come primo motivo, perché si trova in pieno centro città e ne occupa un’area sconfinata.
In secondo luogo, contiene al suo interno una serie di aspetti poliedrici e diversificati.
La proprietà appartiene ancora ad un grosso imprenditore locale che produceva macine per olio : un’eccellenza a livello mondiale.
Non abbiamo capito bene perchè la fabbrica sia stata chiusa, né perché un territorio così grande sia stato abbandonato in pieno centro; le voci locali riferiscono diatribe tra comune ed azienda, che abbiano costretto quest’ultima allo stop.
L’ingresso è relativamente semplice ed infatti, nel corso degli anni, quest’enorme fabbrica è stata scena di servizi fotografici, video e partite di soft air.
Ma è stata purtroppo anche preda di numerosi atti vandalici con distruzione delle vetrate, devastazione degli uffici e piccoli incendi.

Appena dentro, possiamo scegliere varie strade per iniziare l’esplorazione.
Noi partiamo dagli enormi stanzoni vuoti sulla sinistra, dove tubi di gomma sparpagliati e squarciati ci raccontano il passaggio dei ladri di rame.
Gli ambienti si prestano a scatti interessanti, grazie ai curiosi giochi di luce dipinti dalle ampie vetrate.
Ma anche l’eplorazione in sé regala alcune sorprese : in mezzo all’onnipresente guano di piccioni, si trovano vecchi macchinari e diapositive che testimoniano la produttività dei tempi passati.
Quei ferri arruginiti e gli ingranaggi lasciano spazio a fantasie di tempi mai vissuti; mentre le foto ingiallite ritraggono dettagliatamente spazi laboriosi ed operai in movimento.
Ma il complesso non era composto da sola manovalanza, bensì da più categorie lavorative.
Scegliendo la via delle scale, accediamo all’ex area uffici che, negli ultimi anni, è stata riparo per senzatetto.
Sui mobili, vecchi giornali e scartoffie sbiadite ci parlano di conti e spese che testimoniano il benessere economico di cui godeva dell’azienda.
Addirittura, sparsi sul pavimento, ci sono ancora scatoloni intatti di videocassette promozionali.

Parte bassa : ci si ritrova in quello che era il dipartimento del capo, foderato di moquette, spazioso e con paraventi lignei di pregio.
A destra di esso, l’industria continua e si sviluppa nel piano sottostante, dove si aprono gli ex spogliatoi, i bagni ed alcuni saloni di funzione ignota.
Degno di nota, tra essi, è uno stanzone pieno di stupendi stampi in legno per ingranaggi e componenti delle macchine.
Da qui, o dall’ufficio del capo, si accede alla seconda parte del complesso, oltre la FABBRICA .

E’ un posto molto interessante, che vi emozionerà, tenendovi incollati alla reflex.
Unico consiglio : prestare attenzione e silenzio perchè, a causa dei vandali, i controlli sono aumentati e, trattandosi di pieno centro, gli abitanti in allerta sono tanti.

AL.T.

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