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EMILIA ROMAGNA urbexLUOGHI INFESTATIOSPEDALI e MANICOMI abbandonati

manicomio di colorno

Articolo di Dicembre 28, 2013Febbraio 8th, 2022Nessun commento

Nel 1873 la provincia di Parma, dopo una forte epidemia di colera, decise di trasferire provvisoriamente l’ospedale psichiatrico in alcuni locali del palazzo Ducale, nell’ex convento di San Domenico, proprio accanto alla chiesa ancora utilizzata. La provvisoria soluzione divenne presto definitiva, fino alla chiusura del 1980.

Dell’aspetto originale del manicomio di Colorno resta poco e niente, inferriate ad ogni finestra, con stanzoni poco riscaldati e affollati di malati che spesso venivano legati, chiusi a chiave e controllati a vista dagli infermieri attraverso degli spioncini.
Venivano utilizzati con frequenza camicie di forza ed elettroshock; negli sgabuzzini attigui alle camerate c’erano lunghi bastoni che gli infermieri usavano per mandare a letto i degenti.

Moltissimi entravano in manicomio da piccoli e vi trascorrevano il resto della loro vita, altri erano alcolizzati, vagabondi, prostitute che non presentavano patologie psichiatriche. Una volta internati, perdevano ogni rapporto col mondo esterno e veniva loro tolta ogni forma di sicurezza quali la famiglia, il lavoro, la libertà; ne seguiva l’acquisizione di un modo d’essere e di comunicare lontano dai canoni culturali del mondo esterno.
Mario Tommasini intraprese immediatamente il processo di liberalizzazione della vita dei ricoverati la Giunta provinciale approvò alcune sue proposte come la riduzione dell’orario di servizio degli infermieri, l’assunzione di nuovo personale e l’acquisto di nuovi arredi per rendere più confortevole la vita nel fatiscente ospedale.
Questa politica si scontrò con la direzione, ancora legata alla psichiatria tradizionale.

Il 13 maggio 1978 veniva emanata la Legge Basaglia, si impose la chiusura dei manicomi e fu regolamentato il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici e i malati vennero inglobati nella società di cui, fino ad allora, avevano ignorato l’esistenza.
Ed è proprio qui, che lo street artist brasiliano Herbert Baglione, sta popolando le pareti e i pavimenti di luoghi dimenticati, con ombre, spettri dipinti, che sono caratterizzati da membra allungate e corpi emaciati. Col passare degli anni, le sue installazioni spettrali sono emerse in angoli bui di tutto il mondo, tra cui il Brasile, la Germania, e la Francia.

Nel luglio 2013, Baglione ha trovato un luogo particolarmente misterioso ed inquietante: un ospedale psichiatrico abbandonato a Parma. Nell’edificio fatiscente, lungo corridoi scrostati, i fantasmi dell’artista si allungano sulle pareti e attraverso le porte aperte. Il progetto è stato chiamato 1000 Shadows.

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.

Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.

Se il manicomio di colorno ha stuzzicato la vostra curiosità, ecco una ricca lista di manicomi e strutture sanitarie abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Emilia-Romagna?

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