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Alla ricerca della valle incantata

Articolo di Dicembre 29, 2013Giugno 26th, 2017Nessun commento

urbex marche - monasteri abbandonati - alla ricerca della valle incantata - ALTLa presenza umana, in questo  luogo, risale a circa 1000 anni fa’, per via delle grotte nelle quali si rifugiavano gli eremiti. Pian piano si costruì il monastero che ebbe una storia travagliata, essendo stato saccheggiato pesantemente, soprattutto durante il periodo napoleonico.

Da rudere abbandonato e pieno di racconti su fantasmi e strane apparizioni, che esploravo da ragazzo, è stato, dagli anni 2000, ristrutturato in parte, e devo dire in maniera dignitosa, senza rovinare o snaturare affatto lo spirito del luogo. Le mie incursioni, ora, non sono ovviamente più possibili ai livelli di una volta, ma il posto, seppur risistemato in qualche area, è ancora in stato di semi-abbandono, e quindi visitabile. Bisogna farsi un buon Km a piedi e in salita, passando per un affascinante bosco, prima di arrivare al convento, posto in una radura protetta dalla parete rocciosa che ospitava le grotte, lontano dal mondo, in una valle incantata.

Il giardino, che un tempo era un incolto campo di rovi, oggi è nuovamente praticabile. Dal cortile interno del monastero si accede alle grotte, dove regna l’umidità, sia a causa di una vena d’acqua che si intravede in un pozzo a livello del terreno, che del ruscello che scorre al lato opposto.
Un altro arco ci porta invece a dei vecchi lavatoi e al bosco secolare che circonda il convento, abbracciandolo e quasi fondendovisi insieme.

Entrando in quella che è l’area principale, si notano gli ottimi lavori di restauro sugli affreschi, visto che li ricordavo parecchio sbiaditi.
Continuando nell’esplorazione ho fatto una macabra scoperta. Credo che durante le operazioni di recupero, siano venute alla luce ossa umane, sicuramente appartenute a qualche frate che abitava il convento.

Una delle cose per cui vale la pena arrivare a scarpinare fin qui, è la possibilità di vedere le due “cappellette gemelle“, delle quali una è stata sapientemente restaurata e non possiede più il fascino dell’abbandono che noi tutti andiamo cercando, mentre l’altra, mancante dell’altare, che dovrebbe essere stato rubato ai tempi di Napoleone, è ancora in piena decadenza; si nota giusto un timido tentativo di restauro, evidenziato dalla presenza di una piccola impalcatura che altro non fa se non rovinarmi la foto.

E’ tutto sommato un posto affascinante e misterioso, che, nonostante abbia ripreso vita e sia stato “contagiato” nuovamente dall’uomo, resta valevole di una visita, non essendo al momento abitato o frequentato assiduamente.
So che è difficile, e a volte ci si sente quasi vittima di una violenza quando si scopre che alcuni ruderi vengono risistemati, ma allo stesso modo è  piacevole vedere che certi luoghi sono nuovamente  fruibili a tutti, e non lasciati al loro oblio nelle nebbie del tempo, dove solo alcuni stalkers osano addentrarsi.

 

Aggiornamento 2017:

Ad oggi, sembrerebbe che le operazioni di ristrutturazione e recupero siano finalmente terminate, e lo abbiano trasformato in una location per matrimoni e conferenze.

AL.T.

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