Tutto iniziò tanti anni fa‘, quando, andando in campeggio con alcuni amici, scorsi questo parco acquatico abbandonato di sfuggita tra la vegetazione incolta. Dalla strada non saltava immediatamente all’occhio e non avendo ancora la mania dell’abbandono, non mi soffermai più di tanto su questa struttura.
Così, nel 2013, quasi per caso, mi sono imbattuto di nuovo in questo splendido e affascinante “clone” del ben più famoso Aquafan, durante la ricerca dei parchi divertimento abbandonati e, nello specifico, quelli acquatici… categoria non molto amata, forse per il fatto che non offre particolari scenari come una villa o un castello dimenticato.
La vegetazione si sta riappropriando di tutto.
Sicuramente una struttura di queste dimensioni ha ben altro da offrire, almeno sul piano emotivo (chi da bambino non ha desiderato tuffarsi nella piscina ad onde artificiali o scendere per uno scivolo, sdraiato su una ciambella gigante?… ancora di più lo avrebbe amato adesso, che non c’è fila da fare!)
Questo parco si estende per ben 55 Kmq e, al contrario di altri che ho visitato, deve gran parte del suo fascino al fatto di essere costruito sul fianco di una ripida collina, ai piedi del mare, subito a ridosso della statale litoranea. Quindi, niente strutture e impalcature a sostenere il tutto, ma solamente un incrociarsi di tubi che scendono tra la vegetazione, tra scivoli “kamikaze” e standard.
Sul livello stradale troviamo le tre piscine principali, quella ad onde e quelle per gli scivoli, ed una più piccola con il bar a livello dell’acqua, mentre poco distante si trova un altro baretto.
Risalendo la collina ci sono altre due piscine, con i giochi per i bambini e le “idromassaggio” per gli adulti.
Il verde e l’azzurro predominano…in effetti c’è chi ha già adottato questi due coori per dare un soprannome al posto.
A vari livelli si possono vedere le stazioni di partenza degli scivoli dislocati nell’area, mentre non mancano altri gazebo dei bar (in buona parte vandalizzati) e le docce.
Le altre strutture sono ben conservate: è ancora tutto presente (dai lettini alle pompe degli scivoli) e non notiamo segni di vandalismo, se non in minima parte.
Sulla cima della collina, dove è situato l’ingresso vero e proprio con biglietterie e spogliatoi, si trova il ristorante (chiuso nel 2002). Trattasi di un vecchio edificio di tre piani con splendide ed ampie vetrate a 180° sul mare, al cui interno troviamo ancora bicchieri, vassoi, menù… il tutto ben conservato.
Era davvero un gran bel ristorante.
Girovagando su e giù per il parco non possiamo non notare come tutti questi anni di incuria non abbiano intaccato più di tanto i rivestimenti usati: tanti gli scivoli, tra cui quelli per i gommoni, i kamikaze, le piscine per i più piccoli e le vasche che potrebbero essere riutilizzate, senza particolari interventi di manutenzione.
Non si notano gravi segni di cedimenti strutturali sugli scivoli.
Ciò ha rende l’escursione più sicura da fare. Ci si può perdere tra i ricordi, fantasticando, se non altro per rendere un ultimo omaggio ad un parco che per anni ha divertito migliaia di persone.
Il set fotografico completo qui
Chris Morri

Classe ’76. Fotografo, grafico e musicista. Attualmente non collabora più con Ascosi Lasciti, ma si dedica a portare avanti il suo progetto personale: il P.L.A.I. (Posti e Luoghi Abbandonati Italiani)