Il primo posto abbandonato nel quale vorrei accompagnarvi è per me molto importante : mi ha fatto riavvicinare all’urbex dopo un periodo di allontanamento e mi ha fatto scoprire molte communities di esploratori.Si tratta di un piccolo sito religioso, visitabile in pochissimo tempo, ma estremamente ricco di fascino e pace.
Sto parlando di una chiesa abbandonata, molto famosa nell’ambito urbex…e non solo.
Quando scoprii l’esistenza di questo posto, non sapevo dove si trovasse e come raggiungerlo (come capita a chiunque inizi questo tipo di attività). Inoltre non conoscevo alcuna persona disposta a passarmi le coordinate geografiche o darmi informazioni per localizzarlo.
Sapevo solo le iniziali del santo al quale la ” chiesa dimenticata ” era dedicata.
Feci parecchie ricerche. Chi pratica urbex deve imparare ad essere un piccolo ” Sherlock Holmes” e, dopo non poche notti passate in rete, finalmente scoprii la sua ubicazione.
Faticai molto ma la ricerca fu fruttuosa per due motivi : scoprii altri luoghi abbandonati molto interessanti e feci amicizia con alcuni “urbex” italiani.Sulla storia di questa chiesa si sa ben poco. Anche gli abitanti del posto balbettano poche parole, sulla sua fama.
Il tempo, lentamente, sembra essersi preso non soltanto la solidità della struttura ma anche la sua storia. La sua memoria pare già essere stata cancellata.
Si suppone che in antichità l’edificio facesse parte di un castello poi raso al suolo.
La chiesa e la casa dei monaci, che formano un unico complesso, sopravvissero più a lungo della fortificazione, ma dopo che il borgo iniziò a spopolarsi, i monaci pian-piano se ne andarono, abbandonando tutto.
Le ultime funzioni religiose si tennero circa venticinque anni fa’ e sono ormai pochi i contadini, in vita, ad esservisi recati in preghiera.
Ecco cosa mi ha raccontato un tale: “Ricordo che si teneva una grande messa della domenica, vi partecipavano i compaesani e tutti i contadini della zona. Nelle feste occasionali si organizzavano banchetti nel porticato antistante l’ingresso. Le campagne iniziarono a spopolarsi e, con esse, la chiesa”
Come dicevo poc’anzi, chiesa e abitazioni dei monaci formano un corpo unico. In pratica la casa è addossata alla facciata della chiesa, e i monaci vegliavano il signore giorno e notte da questa finestrella (vedi foto sopra).
L’interno della chiesa è ad una sola navata, con due ampie cappelle laterali. In quella di destra è rimasto ancora un confessionale.
Anni fa c’erano anche alcune panche ed inginocchiatoi : in rete ho visto alcune foto, ma durante la mia visita non ne ho trovato traccia.
Il soffitto a cupola è crollato e si vede la copertura del tetto in tegole.
Bellissimo ed integro è, invece, l’altare ottimamente illuminato da finestre a vetri gialli.
Negli anni la chiesa è stata spogliata di tutto, gli unici simboli che rimandano alla religione cristiana sono i bassorilievi degli angeli sopra l’altare.
Emanuele Bai

Classe ’80. Tipo eclettico e poliedrico, si interessa di cultura generale. Appassionato dal 2003 di fotografia e dal 2006 di urbex, partecipa attualmente a numerose mostre fotografiche individuali e di gruppo. Fra i primi autori di Ascosi Lasciti, da anni, sfrutta la fotografia per viaggiare attraverso l’Europa e la scrittura per viaggiare dentro di sé.