Oggi vogliamo mostrarvi un posto meraviglioso, scoperto grazie ad alcuni amici piemontesi.
L’edificio si trova proprio al centro della piazza di un paesino e l’accesso, piuttosto semplice, rimane discretamente nascosto.
Appena entrati nel giardino ci si rende immediatamente conto della stranezza del luogo: sulle pareti, al centro di due enormi vetrate ad arco, si erge la statua di uno gnomo baffuto dall’espressione bizzarra. Mentre, poco piu’ in alto, un busto in marmo raffigura una donna anziana pettinata e vestita secondo le mode di inizio ‘800.
Al centro del cortile campeggia un’enorme magnolia, circondata da una piccola aiuola raggiungibile attraverso un arco in pietra incisa.
Per entrare nel castello bisogna varcare un’ enorme porta in ferro battuto ed, appena all’interno, la sensazione di trovarsi in un posto bizzarro trova immediata conferma.
Questa dimora e’ stata decorata in modo insolito e alquanto “pacchiano”, un mix tra le ambientazioni di “Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda” ed “Alice nel paese delle meraviglie”.
Ogni stanza è stata decorata in stile medioevale, con tanto di scudi e stemmi dipinti e con una moltitudine di porte. I varchi d’ingresso sono tantissimi, alcuni incredibilmente grandi, accanto ad altri piu’ piccoli, tutti “medievaleggianti”.Accanto alla scala che porta al piano superiore, dove erano situate le camere da letto, troviamo la sala delle feste, al cui centro rinveniamo una… gabbia. Quale fosse la sua funzione rimane ignota.
Al piano superiore troviamo un’altro salone sempre decorato in modo assurdo, così come il suo soffitto e il camino, ed alcune camere da letto, un po’ più sobrie ma comunque atipiche e affascinanti.
Le porte sembrano non finire mai e, varcandole, ci si può divertire ad immaginare quale altra folle meraviglia possano nascondere.
Infatti, cercando tra i vano del complesso, si può trovare una sala interamente decorata a strisce gialle e blu.
Ma le meraviglie non finiscono certo qui : come ogni castello che si rispetti, anche questo ha la sua torre, alta ben trenta metri e con merlature a coda di rondine. Infine un terrazzone, dal cornicione sempre merlato, si affaccia su un panorama unico e stupendo.
Uscendo, non si puo’ che portarsi dietro meraviglia e soddisfazione da una simile esplorazione, nonostante l’intera struttura sia stata totalmente svuotata da mobili e suppellettili.

Classe 1980, fotografo semiprofessionista, dall’animo giocoso e irriverente. Esploratore da sempre, dal 2009 ha iniziato a documentare i luoghi abbandonati anche al di fuori dalla sua regione.