Non poteva mancare nel nostro tour alternativo, attraverso la scoperta di luoghi abbandonati francesi, lo Chateau Lumiere : il red carpet dell’esplorazione. Dopo una buona colazione in una tipica bulangerie a fianco dello Chateau ci siamo avventurati, con le nostre macchine fotografiche, lungo sentieri accidentati per iniziare ottimamente una nuova giornata in terra straniera.
Questo castello abbandonato è in assoluto uno dei luoghi che più mi abbia emozionata, irradiata dalla debole luce del mattino che filtrava fumosa dal lucernario del soffitto. Un edificio immenso, con molte stanze, alcune delle quali perfettamente conservate. Una sognante atmosfera abbraccia le colonne rosse con stucchi dorati, le casseforti impenetrabili e i perfetti bagni marmorei.
La struttura fu costruita nei primi del 1900 da un erede di una buona famiglia Svizzera che possedeva una compagnia di tabacco. Dopo la morte del proprietario, nel 1950, lo Chateau, fu venduto numerose volte a vari privati, ma ora è abbandonato a se stesso, nonostante un’ordinanza di recupero storica.
Al suo interno è possibile trovare qualche suppellettile e frammento di giornale, ma il bello di questo luogo sta nelle simmetrie dello scorri mano in ferro battuto, nel sontuoso tappeto rosso che attraversa l’entrata e nel mobilio elegante che giace nel buio delle sale al primo piano.
Intorno è solo vegetazione umida e famelica di rovine. Dalla strada è persino difficile accorgersi che esiste un qualcosa di meraviglioso oltre l’alto cancello, testimone di un passato elegante e ricco di maestosità

Elvira Macchiavelli fa parte del gruppo toscano. Studia scienze della formazione a Firenze, coltivando l’interesse per la scrittura. Molto attiva nel panorama urbex nazionale, ha un canale youtube “Where Elvi production urbex trip”, un blog “Urbex at Info!” e ricopre inoltre il ruolo di membro fondatore del sito “esplorazioniurbane.it”.