“Penso che perdo la fede in questo momento e, non avendo fede, non credo né in Dio né nell’inferno. Se non credo nell’inferno, io non ho paura. E se non ho paura, sono capace di qualsiasi cosa.” Pedro Almodóvar
Sono passati quasi 10 anni da questa visita, ma ho ancora nel cuore la bellezza di questo luogo abbandonato e l’amarezza di non esserci rimasto il tempo necessario.
Rimpiango di non esserci tornato.
Erano i primi di gennaio del 2011 quando mi recai a Barcellona per una vacanza di pochi giorni.
Era da un po’ di tempo che vedevo le foto di questa “Escuela Catolica” online dagli amici esploratori di Barcellona e così due di loro vennero a prendermi davanti alla porta dell’hotel alle 7:00 in punto.
I due amici mi accompagnarono davanti a questo impressionante e imponente castello abbandonato, nel cuore della Spagna.
Le prime luci del giorno illuminavano la facciata di rosa e i lampioncini lungo la strada erano ancora accesi. Attraversammo il portale principale e da un buco nel muro entrammo nel giardino, colmo di statue, balaustre, scale, laghetti e fontane con ninfee e rane.
Ancora sommersi dall’oscurità attraversavamo passaggi di vetro, cappelle, imponenti saloni dai tanti stili diversi e dalle decorazioni raffinate e particolari che mi lasciarono senza fiato nella poca luce mattutina, mentre raggiungevamo la grande torre campanaria.
Salimmo in cima.
l’aria fresca del mattino mi accarezzava la pelle e da lì in cima si poteva ammirare la bellezza del mare e il profilo della lontana Barcellona. Folgorante fù il risveglio del sole che potei osservare da una delle torri dove oltre al panorama si scorgevano le guglie e i tetti colorati di questo palazzo uscito direttamente da uno dei libri di Carlos Ruiz Zafon.
Quando il sole sorse, la facciata del palazzo si accese in tutta la sua bellezza e le sue stanze si riempirono di luce.
Iniziai a fotografare il cuore della magione, col grande salone del camino, le sue pregiate tele e le stanze più belle.
Poi raggiunsi la chiesa splendida dove purtroppo le preziose tele erano già state rubate, inconsapevole che a breve, per i miei occhi e per il mio cuore lo spettacolo sarebbe finito…
Uno spettacolo così bello finito troppo presto.
Una guardia spagnola ci intimò di uscire. Le provammo tutte ma non ci fu alcun modo di convincerla a lasciarci “immortalare” quelle bellezze.
Purtroppo, qualche mese dopo, venne saccheggiato da tutte le sue tele, depredato di statue e meraviglie, ed infine pasticciato e devastato dai vandali.
Mi pianse il cuore per non averlo potuto immortalare tutto.
Il palazzo è costituito da un insieme di stili molto diversi. E ‘stato di proprietà di Henry Cardona e Erill, governatore generale della Catalogna alla fine del XVI secolo. Poi appartenne ai Conti di Santa Coloma (XVIII e XIX) e nel 1890 passò nelle mani di Antonio Folch Borrell, politico e finanziario. Borrell vi fece apportare gradi modifiche dall’architetto modernista Guitart Lostal.
Alla morte di Borrell nel 1910, per volontà testamentaria, la proprietà fu destinata all’insegnamento. E ‘stato quindi gestito dalle Scuole Pie fino al 2001, quando fu venduto ad un privato per essere convertito in un hotel di lusso.
In questo incantevole palazzo ricco di tesori fu anche girato il famosissimo film “La mala educación” di Pedro Almodóvar.
Ecco un video con alcuni pezzi del film dove si vedono diversi scorci di interni ed esterni di questo luogo:
Grazie per aver letto sino a qui.
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Classe ’87 e svizzero, Jonathan è uno tra i più famosi autori nel campo “Urbex” e tra i più attivi nel progetto Ascosi Lasciti.
Attratto dalla storia, dalla bellezza estetica, dall’architettura, ha visitato edifici abbandonati in tutta europa.