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LOCALI e DISCOTECHE abbandonateMARCHE urbex

Lady Circus

Articolo di Luglio 2, 2015Febbraio 25th, 2018Nessun commento

Un’esplorazione insolita. Questa è una di quelle esplorazioni che considero di nicchia…o che raramente capitano.
Una discoteca, poco famosa e quindi praticamente intonsa, non molto conosciuta nell’ambito urbex, ma con un fascino discreto, non spocchioso come le “cattedrali abbandonate della movida romagnola”, già recensite (e che continueremo a recensire).

La storia di questa discoteca è quantomeno anonima: nata dal fallimento di un vecchio capannone industriale poi riconvertito a locale per intrattenimento con tanto di ristorante e bar, ma con vita breve, pur essendo al riparo da concorrenti e con una clientela che avrebbe garantito lunghi introiti come dancing club.
Non avrei mai pensato di entrare ‘senza pagare’ in questo locale e trovarlo in queste condizioni dopo anni di oblio e abbandono, tanto che la mia esplorazione era iniziata con molta diffidenza, dovendomi poi ricredere appena messo piede nel gazebo esterno dove si trova la pista estiva.

L’ingresso. Vengo accolto da una fontana circolare sormontata da una statua ancora integra, con ai lati divanetti, tavoli e luminarie ancora presenti, affaticati solo dalle intemperie.
Gli spot e le americane hanno retto bene agli eventi atmosferici, infatti, a parte un po’ di ruggine sono ancora tutti al loro posto.
Decido di entrare a vedere se pure il locale riserva qualche sorpresa, e, una volta spalancata la porta di sicurezza (nemmeno inchiavata), scopro che le sorprese sono tante!

Siamo dentro. Tutta la main room è in condizioni a dir poco perfette, solo un velo di polvere che ricopre i tavoli ben ordinati, le sedie e divanetti ancora al loro posto.
Il bancone ha ancora le file di bicchieri disposte in ordine dal barman l’ultima sera…
Poi alzi gli occhi e vieni rapito dal bellissimo mix di rosso-azzurro che sovrasta la pista da ballo…
Drappeggi che non hanno minimamente risentito del passare degli anni, maestosi e colorati come un enorme tendone da circo, tanto che, appoggiata la reflex, mi siedo piccolo piccolo in un angolo della pista ad ammirarlo in ogni sua piega, nel silenzio che lo rende ancora più imponente…

Non manca niente. Noto che nel punto focale, al centro, sono presenti ancora tutti i faretti, i moonflower, il centropista, gli strobo… difficile credere che nessun sciacallo sia già entrato a razziare rame, attrezzature e quant’altro queste mura custodiscono.
Decido quindi di rimettermi in moto e non appena mi alzo, mi trovo estasiato e incredulo al cospetto di Lady Circus che mi osservava silenziosa (insieme alla sua damigella) dall’alto del suo capitello.
Così, preso dall’eccitazione, mi riarmo di reflex ed inizio a perlustrare ogni angolo, dai salottini ai bar, dalle cucine ai privè, prima di pianificare lo shooting fotografico…che viene presto interrotto dalle cattive condizioni meteo.

Cambiamo programmi. Decido quindi di perlustrare gli altri ambienti riservati al personale o ad una ristretta cerchia di clienti come le cucine, gli uffici ed una sala riservata con pista da ballo ed angolo bar dove più defilato si trova il magazzino pieno di vettovaglie, funghi caloriferi, tavoli e sedie, e quant’altro possa servire ad un locale quando mi imbatto in una uscita di sicurezza che ‘uscita’ non è…
E’ l’accesso alla rampa di scale che conduce dal magazzino seminterrato all’appartamento che si trova sopra la discoteca.
Senza pensarci troppo salgo gli scalini, speranzoso di trovare qualcosa di altrettanto unico.

Una bella sorpresa. Quel qualcosa si traduce in un appartamento dal vissuto recente: panni stesi sugli stendini, letti all’apparenza appena sfatti, lampadari in vetro in puro stile anni ’90 e uno splendido stereo Saba d’annata con ancora su un 33 giri di Merola. Cose di un’altra epoca veramente!
Con il diminuire della luce mi affretto ad immortalare gli angoli più significativi della struttura prima che la pioggia arrivi rimandando ad una giornata più soleggiata la sessione nel dettaglio.
Che per ora non ci sarà, in quanto al mio ritorno, dopo alcuni giorni, ho trovato tutti gli ingressi sigillati… grazie forse a qualche soffiata arrivata dalle case vicine. Beh poco male, almeno so che per un po’, questo tempio rimarrà inviolato. Lady Circus non dovrà temere (per ora) nessun rapimento nel suo castello di silenzio.

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