Vien da pensare a Disneyland…e per un momento si ritorna bambini, ricominciando a credere alle fiabe che iniziano con “C’era una volta…” e finiscono con “E vissero tutti felici e contenti”. Ma, dopo il vissero tutti felici e contenti, che fine fecero i più celebri castelli delle fiabe? Probabilmente questa fine.
Visitai questo incredibile luogo durante il mio primo tour in Belgio. Fu la prima tappa.
Dopo aver attraversato graziosi villaggi colmi di cottage e piccole fattorie fra le campagne parcheggiamo ai bordi di una grande foresta.
Il sole radente del tardo pomeriggio filtrava fra il fogliame degli alberi con le prime sfumature d’autunno.
Poi eccolo, il grande castello in tutta la sua imponenza e meraviglia.
Mi sentivo come se fossi in una favola. Poi entrai. La scala di pietra azzurra e le volte blu erano ancora lì, anche se vandalizzate.
E poi in cima alla torre, a 56 metri d’altezza a scrutare il mondo sopra i tetti del maniero e le fronde degli alberi.
Chateau Noisy Miranda conta ben 550 finestre e una torre dell’orologio alta 56 metri.
ma se facciamo scorrere all’indietro le lancette di questo orologio oramai fermo da oltre 25 anni forse troveremo la fiaba perduta.
All’epoca della Rivoluzione francese, la famiglia dei conti di Liedekerke-Beaufort fu cacciata dalla loro residenza francese e si rifugiò in una fattoria nella campagna di Celles, vicino alla città di Namur.
Nel corso dell’Ottocento la famiglia Ragaillardis, discendente dei Liedekerke-Beaoufort, fece trasformare la fattoria in castello secondo il progetto dell’architetto inglese Edward Milner, che morì prima di vedere compiuta la sua opera. Tra il 1902 e il 1907 un ulteriore rimaneggiamento, su progetto dell’architetto francese Pelchner, dotò il castello della torre centrale e divenne da allora residenza estiva di questa nobile famiglia.
Durante il secondo conflitto mondiale l’intera proprietà fu requisita dalle alte cariche delle truppe tedesche d’istanza a Namur. Nel 1950 gli eredi della famiglia Ledekerke-Beafort concessero l’edificio in comodato d’uso alla società ferroviaria belga che ne fece per lungo tempo un centro estivo per i figli dei ferrovieri.
Dopo anni di utilizzo, l’edificio, ormai in evidente stato di degrado, venne abbandonato definitivamente nel 1991 a seguito di un piccolo incendio e di muffe infestanti.
Il rudere è stato luogo di riprese per il film “Dead man talking” del 2012.
Nel 2013 il discendente dei conti Liedekerke-Beaufort presentò una domanda alle autorità locali per demolire l’edificio in ragione del rischio per la sicurezza dei numerosi visitatori che si avventuravano al suo interno.
Il governo belga nel 2014 propose di inserire l’edificio nella lista dei monumenti da salvaguardare, tuttavia la risposta fu negativa.
C’è stato un lieto fine per questo luogo?
Aggiornamento 2017: l’edificio è in stato di demolizione.
Aggiornamento 2019: la demolizione è stata completata.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.
Se questo castello abbandonato ha ‘aperto lo stomaco’ della vostra curiosità, ecco un’ampia lista di castelli e regge abbandonati sul suolo italiano. Altrimenti perché non esplorare virtualmente l’intero Belgio?
Per un aggiornamento quotidiano sulle nostre attività, basta seguirci sulla nostra pagina Facebook oppure sbirciare tutte le nostre foto migliori su Instagram

Classe ’87 e svizzero, Jonathan è uno tra i più famosi autori nel campo “Urbex” e tra i più attivi nel progetto Ascosi Lasciti.
Attratto dalla storia, dalla bellezza estetica, dall’architettura, ha visitato edifici abbandonati in tutta europa.