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Questo convento abbandonato, apparentemente di recente costruzione, in realtà ha molti piu’ anni e storia di quanto si possa immaginare.Anche se non abbiamo trovato informazioni precise riguardo la sua origine, è sicuramente di epoca medioevale e sembra che il suo nome indichi un colle nelle vicinanze, dove una volta era ubicato un tempio pagano.

Addirittura alcune fonti asseriscono che sia stato fatto edificare da S. Francesco d’Assisi, il quale, pregando in questi luoghi, scoprì una sorgente d’acqua, preziosissima agli abitanti di queste terre, che decisero di ringraziarlo donandogli il terreno per la costruzione del convento.
Percorriamo strette strade in mezzo al bosco, finchè, arrivati, ci dirigiamo subito a trovare un’ entrata.

Ci infiliamo in una delle quattro gallerie che compongono la struttura del monastero e rimaniamo sorpresi nel trovare ancora tutto in ordine… ci sorgono dubbi sul suo reale stato di abbandono.
Camere da letto arredate con letti e armadi, cucine, numerose tuniche, piccoli altari, vari oggetti e allestimenti riguardanti la chiesa e le sue messe occupano parte delle innumerevoli stanze disposte sui tre piani di ogni galleria.
Incuriositi, iniziamo a cercare la chiesa, che troviamo quasi subito.
Incredibile come sia funzionale l’architettura ecclesiastica nel far sentire l’uomo un piccolo insetto dinnanzi a Dio. Mentre veniamo accolti da queste mura, ammiriamo tutto quello che ci circonda, solo brividi nel veder candelabri, statue, affreschi, panche, confessionali e l’altare, tutto ancora intatto e curato.

Ci dirigiamo poi verso il chiostro, non di grandi dimensioni ma riempito al centro con il pozzo, per cercare invano la porta che accede al campanile.
Con una certa difficoltà, ritroviamo la porta che ci ha accolto in questo convento labirintico, e lasciamo questo luogo dove centinaia di anni fa passeggiava un nostro religioso poeta, divenuto poi santo, che ci ha regalato questo splendido pomeriggio di esplorazione, a noi, e a voi che leggete.

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.

Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.

Se questo convento abbandonato ha ‘aperto lo stomaco’ della vostra curiosità, ecco un’ampia lista di chiese e conventi abbandonati sul suolo italiano. Altrimenti perché non esplorare virtualmente l’intera regione delle Marche?

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