C’era una volta un Re…. o meglio una regina.
Benvenuti in questa splendida villa. Negli anni ’70 la famiglia che vi abitava commerciava tappeti russi. In quei tempi gli acquisti venivano gestiti in modo alquanto difficoltoso: bisognava recarsi sul posto e passare ore girovagando per enormi magazzini, durante le quali si era costantemente sotto controllo. In realtà si poteva a malapena guardare, perchè erano i venditori a stabilire tutto, compresi i colori. Alla famiglia restava la possibilità di indicare la quantità per ogni tipo, ma era comunque una gran cosa per quei tempi, visto che il tappeto russo era una sorta di esclusiva. Fecero l’ultimo viaggio in occasione del vertice Reagan-Gorbaciov, poi il modo di condurre le trattative cambiò e tutto divenne più semplice. La storia di questo edificio è davvero interessante perchè non era solo una abitazione, ma anche un atelier di tappeti e oggetti d’antiquariato orientali molto conosciuto negli anni Settanta e Ottanta. Nel piano interrato della villa fu anche aperto un ristorante utilizzato per banchetti e convegni, ma al riguardo non si trovano notizie di rilievo. Si tratta di un posto molto strano … una parte antica, una in stile moderno degli anni ’70 e un’altra, sicuramente ristrutturata, ancora più moderna. L’aspetto esterno è davvero incantevole e richiama alla memoria le favole che ci raccontavano da piccoli. Ci avviciniamo al portone e suoniamo… nessuna risposta.
L’atmosfera è strana… il posto è trascurato, ma in ordine e non vandalizzato, inoltre si ha la netta sensazione di non essere soli.
Inizio a girare, e trovo una bella cucina rossa in stile moderno degli anni ’70. Sui ripiano gli immancabili libri di cucina e una macchina per il caffè espresso! Anche le particolarità non mancano, come ad esempio il vecchio bagno in cui vedo un assurdo bidet con quattro rubinetti: Gelata, Fredda, Calda, Bollente
E a seguire tante altre stanze, tra cui una sorta di salotto con camino, la stanza con gli espositori dei gioielli, e diverse altre stanze di esposizione o private, di cui due con cassaforte (vuote e spalancate).
Ma il salone centrale è quello più interessante, sicuramente utilizzato per accogliere gli acquirenti ed esporre i tappeti, ha una bella scalinata in legno che porta a un balcone interno.
Una volta raggiunta la balconata, il percorso diventa obbligato.
Il portone in fondo a destra è chiuso, devo procedere sulla sinistra, e, tramite un arco, entrare nell’appartamento. In questo lato della casa si trova una nuova scalinata, i muri sembrano tinteggiati da poco e una tenda è poggiata sulla ringhiera.
Il resto del piano non è in buone condizioni: umidità e muffe la fanno da padrone e sembra quasi di essere in un luogo completamente diverso da prima. Per andare nell’altra ala della casa sono costretta a scendere nuovamente e salire un ulteriore scala
Impossibile mostrare tutto in pochi scatti perchè dall’altro lato si trovano ben due piani di stanze e bagni con una cucina molto grande, una stanza per bimbi e il sottotetto.
Anche qui la sensazione è strana… alcune stanze sembrano ristrutturate di recente, altre lasciate andare. Prima di andare via do uno sguardo alla finestra e alla bella piscina, l’acqua è ghiacciata e non mi invoglia per niente a fare un bagno!
Osservando dalla finestra rifletto su un altra stranezza, sul fatto che non esiste un solo balcone in tutta la struttura, e l’unico che si vede nelle foto dell’esterno è finto, c’è solo la ringhiera.
Nota: erano i primi di gennaio 2015. E’ di quei giorni la notizia della morte della proprietaria che, a causa di una malattia si era trasferita da tempo in un’ altra regione. Questo sicuramente il motivo dello stato di apparente abbandono della villa che fortunatamente, pur essendo accessibile, non è stata vandalizzata. Sono in seguito tornata a controllare, ma erano chiari i segni di ristrutturazione e lavori in corso. E’ di pochi giorni fa la notizia di auto in giardino e movimento di persone, e l’unica cosa che mi viene da pensare è che questo luogo stia iniziando a rivivere, e ne sono felice, perchè la villa delle nostre favole non poteva morire così!
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