Oggi visitiamo un luogo non molto distante dal cuore della liguria. E’ una domenica quieta…si parte!
Teniamo a mente le regole dell’esplorazione Urbana: non prelevare mai nulla dai luoghi che si visitano, non avventurarsi da soli…scattare fotografie e lasciare solo impronte.
L’Ospedale in questione è stato, forse, uno dei fiori all’occhiello della Liguria, inserito in un giardino tra i più pregiati della Riviera.
Questa struttura ospitava diversi reparti, tra cui un importante settore di pneumologia e di psichiatria.
Oggi l’imponente struttura, e il parco circostante, sono in precario stato di conservazione e si dice che presto verranno venduti al mercato russo…almeno secondo quanto trapela da una conferenza stampa della Regione.
Ad oggi, tutte stanze sono completamente abbandonate ed i principali visitatori sono vandali, immigrati e , ovviamente, ladri. E’ stato rubato tutto, anche le tubazioni ed i cavi elettrici.
Siamo un po’ titubanti a entrare in questo luogo, per via dei personaggi che vi circolano. Forti del gruppo che siamo, andiamo avanti.
Per poter entrare bisogna attraversare buona parte del parco circostante ed infine arrivare davanti all’ingresso principale.
L’accesso è murato, ma perlustrando il perimetro troviamo un passaggio dai piani seminterrati.
E’ molto buio. Quasi non si vede niente persino con le torce. Tutto è devastato. Perlustriamo i vari locali ed ecco.. troviamo la sala autoptica, con annesso tavolo. Non proprio piacevole a vedersi ma molto emozionante.
Al piano superiore, classico degli ospedali, si aprono lunghi corridoi con le camere su ambi i lati del perimetro. Poi una sala raggi completamente distrutta. Tutto devastato, E la storia si ripete per gli altri piani.
Sono pochi gli oggetti rimasti a raccontare, qualche branda, una cintura di forza e poco altro.
Dopo due ore di perlustrazione e diversi scatti, tiriamo le somme. La struttura potrebbe essere rivalutata, in quanto molto spaziosa e discretamente solida, ma al momento regna l’abbandono e la desolazione totale.

Gianni, conosciuto come “Ferro36”, Classe 1963, fotografo e radioamatore, appassionato di storia e di computer retrò. La sua compagna di viaggio è la figlia Eleonora, amante della scrittura. Insieme formano “I Pastorino”.