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Fondato nel 1118, al termine della prima Crociata, dall’aristocratico Hugo di Payns, l’Ordine dei Templari era originariamente costituito da 11 frati francesi che, armati di spada, ebbero il compito di difendere dagli infedeli i pellegrini che viaggiavano lungo le strade sante fra Jaffa e Gerusalemme.

L’Ordine, che aveva sede sul luogo in cui si credeva sorgesse nell’antichità il tempio di Salomone (da cui il nome), fu riconosciuto dalla Chiesa nel 1129 e gli vennero in seguito concessi ampi privilegi.
L’influenza dei Templari (nel 1147 se ne contavano circa 300, ma presto divennero migliaia) si espanse rapidamente in tutta Europa e la loro ricchezza, per lo più frutto di donazioni, crebbe a ritmi vertiginosi (furono a un passo dall’ereditare il regno d’Aragona in Spagna).

Vivevano secondo regole rigidissime: erano tenuti a osservare frequenti celebrazioni religiose e digiuni, a fare l’elemosina, a consumare i pasti in silenzio ascoltando una lettura biblica, a portare capelli corti, barba e baffi. Indossavano mantelli bianchi con una croce rossa sulla spalla sinistra e la loro maggiore autorità era il Gran Maestro.
Il tramonto dell’Ordine ebbe inizio nel 1307: accusati di sodomia, tradimento, avidità e idolatria, centinaia di Templari furono fatti arrestare, torturare e condannare al rogo dal re di Francia Filippo il Bello, forse intimorito dal loro potere, e nel 1312 l’Ordine fu soppresso dal Concilio di Vienna.

Per anni, tuttavia, i Templari continuarono a prosperare segretamente, custodi di immense ricchezze. A loro sono stati attribuiti molti misteri: dalla conoscenza dell’ubicazione dell’Arca dell’Alleanza, alle tecniche che permisero di edificare le grandi cattedrali gotiche.

In Francia troviamo anche alcune loro fattorie, ovvero insieme di edifici rurali meglio conosciuti come “Commandarie”.

E fu uno di questi luoghi che trovai, li in in mezzo al nulla con la sua architettura affascinante, la torre del l’orologio e lo stemma dei Templari ben in vista sulla facciata, mentre percorrevo una strada fra le campagne francesi. L’ingresso si rivelò semplice, date le molte finestre erano aperte, ma stranamente gli interni erano ancora in parte arredati e non vandalizzati.
Davvero degni di nota, la scala per la torre dell’orologio e la caratteristica cucina.

Speriamo che questo luogo possa restare intatto ancora a lungo, e riuscire così a conservare il suo fascino.

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.

Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.

Se questa fattoria abbandonata vi ha impressionato e alimentato la voglia di esplorare virtualmente insieme a noi altri luoghi abbandonati simili, ecco una ricca lista di masserie e cascine abbandonate. Altrimenti cliccando qui si può esplorare virtualmente luoghi abbandonati in tutta Italia.

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