Questa che oggi racconterò, non è soltanto l’esplorazione di una bellissima villa abbandonata ma un piccolo viaggio attraverso il tempo e l’unica arma in grado di contrastarlo: l’amore.
Correva un piovoso mese di luglio quando ero in tour in Belgio.
Durante il viaggio, mi trovai davanti ad una graziosa casetta in mattoncini dalle ridenti finestre e dalla glicine incolta. La curiosità di entrare crebbe in fretta ma non mi sarei mai immaginato cosa potessero nascondere quelle mura.
In breve tempo valutai lo stato di abbandono della casa e decisi di varcarne le soglie che, per ultimo, avevano visto solo l’ex proprietaria, una povera donna rimasta vedova, sola e con il peso di una fiorente fattoria sulle spalle.
Per conoscere la sua storia e penetrare attraverso i suoi toccanti avvenimenti, attraversai il grazioso giardinetto incolto e mi addentrai fra gli alberi che circondano la grande casa.
Sul retro, l’auto, era ancora parcheggiata e visibilmente trascurata.
Poi con difficoltà entrai da un varco socchiuso.
Nonostante l’aspetto esteriore presagisse un arredo minimale e campagnolo, con mia grande sorpresa, potei apprezzare pregiato mobilio disposto negli interni curati di una famiglia benestante… Ma come era possibile?
Tra busti marmorei, mobili in legno massiccio e animali impagliati, le stanze erano ancora intatte, se non per il vecchio soggiorno che cadeva a pezzi. Proprio qui, in passato, qualcuno si deve essere preoccupato di salvare il meglio dei mobili, riponendoli nelle altre stanze.
Girando ogni vano, si trovavano tavoli in legno massello, sedie rivestite di pregiato velluto, una secretaire colma di segreti, vecchie foto di famiglia e lettere che narravano la storia di chi visse in questo graziosissimo luogo.
Al piano superiore stanze, abiti e cappelli di vecchia fattura lasciavano supporre che gli ultimi inquilini, nonostante contadini, potessero appartenere ad una famiglia benestante. Per scoprirlo non bastava che armarsi di curiosità e leggere le testimonianze dirette.
Scorrendo tra i ricordi capii. Mi fu chiaro che, quando venne a mancare il marito, la vedova aveva iniziato a ripensare sovente al suo passato.
Prima del defunto marito, infatti, l’ex inquilina era promessa sposa di un fanciullo benestante che l’amava così profondamente da aver donato una parte cospicua della sua fortuna, in cambio della mano dell’amata.
L’abito di nozze bianco ed immacolato era già pronto nell’armadio ma poi, si sa, le cose cambiano in fretta. Il matrimonio avvenne…ma con un altro uomo.
Il neo-marito era contadino sempliciotto e simpatico, del quale la promessa sposa si era infatuata pochi giorni prima delle imminenti nozze col ricco spasimante .
E così il suo ex compagno, innamorato e incredulo, accettò la felicità della sua futura “non-moglie”, lasciandole comunque il denaro promesso, per permetterle una vita agiata e sperare, in cuor suo, che un giorno ella sarebbe tornata sui propri passi.
Per decenni, non accadde nulla. Ma fu proprio quando la donna rimase vedova, che decise di ricercare colui che l’aveva circondata di piccoli lussi, prima d’allora inaccessibili. Vecchia e stanca, lo cercò disperatamente per mesi, fino a trovarlo in una casa di riposo per anziani.
Soffriva di Alzheimer. E, purtroppo, lui non la riconobbe.
Nonostante il dispiacere inziale, la donna, per gratitudine, lasciò la fattoria per rimanere affianco all’uomo che l’aveva aspettata tutta la vita; l’uomo che non si era mai dimenticato di lei, finché la malattia non cancellò dalla sua mente ogni ricordo.
Morirono, pochi anni dopo, nella stessa notte d’inverno.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.
Se questa villa abbandonata ha stuzzicato la vostra curiosità, ecco una ricca lista di ville e palazzi abbandonati. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati in giro per il Mondo?
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Classe ’87 e svizzero, Jonathan è uno tra i più famosi autori nel campo “Urbex” e tra i più attivi nel progetto Ascosi Lasciti.
Attratto dalla storia, dalla bellezza estetica, dall’architettura, ha visitato edifici abbandonati in tutta europa.