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Tra i luoghi abbandonati che visitiamo giornalmente, c’è qualcosa in una discoteca abbandonata che ci affascina in modo singolare.
Non parliamo delle impronte nella polvere lasciate da orde di curiosi dopo la chiusura del locale, né degli oggetti scordati dai fanatici della vita notturna, proprio nell’ultima sfortunata apertura.
Non ci facciamo rapire dai turbinii e dalle macchie di colori sgargianti, miste a chiazze di muffa e tele di polvere, caratteristiche di queste strutture fatiscenti. E non teniamo conto delle architetture singolari, degli arredi pomposi, maniacalmente curati per la clientela e orridamente deturpati dal tempo.

E’ l’atmosfera che ci rapisce.  La carica emotiva che spigionano muri di cartapesta ed elementi scenografici. Il silenzio frastornante che suonano gli impianti saltati. I biglietti da visita con dubbi gusti grafici, ormai superati.  L’odore di stantio e naftalina proveniente dagli armadi. Il fetore di vecchio che trasudano capi d’abbigliamento fuori moda.
Sui banconi del bar, vetri rotti raccolgono ogni tipo diverso di cocktail non consumato nell’ultima grande nottata.  E ogni più assurda variante di alcool ha raggiunto, con gli anni, lo stesso sapore di marcio.

Questa volta siamo capitati in Veneto.
Nel cuore di questa regione, accanto alla strada provinciale, giace il corpo inerme di in gigante che ha segnato la storia della Bella Vita italiana.  Chiusa dal 2007, la struttura è caduta lentamente in stato di abbandono.
Ad oggi il degrado sembra definitivamente sancito. Infiltrazioni, squarci nel tetto, crolli dei muri e segni di occupazioni abusive.

Il Comune aveva pensato ad una riqualificazione in pompa magna: giù la vecchia balera, su un complesso residenziale. Ma la dichiarazione di fallimento ha complicato ogni piano.  “Se già in condizioni normali i tempi sono lunghi, figuriamoci dopo una sentenza di fallimento” così ha commentato il sindaco, sfogandosi coi giornali. E così, fino all’anno scorso, un mutismo di sdegno ha accompagnato la vicenda.

Secondo le più recenti fonti l’ex discoteca diverrà centro commerciale con supermercato e negozi annessi… Chissà, forse tornerà il decoro. E, con esso, la regola di non fumare dentro al locale.  Per il momento, tra cocci taglienti e pannelli instabili, sembra solo vietato ballare.

Con la partecipazione di Irene Russi.

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.

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Se questa discoteca abbandonata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una ricca lista di locali e discoteche abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati del Veneto?

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