Nel pieno centro di un paesino tra i monti delle provincia genovese, svetta l’ex palazzo Giudiziario.La storica struttura fu edificata nel corso del 1600 con la caratteristica livrea a strisce bianche e nere.
La funzione preponderante del palazzo era proprio quella giudiziaria. Altre attività che vennero svolte al suo interno, tutte di competenze commerciali, furono quelle di cartiera, di conceria, pastificio, fornace per calce e mattoni e mulino per macinare la farina. Inoltre era di stanza una guarnigione militare e sede di zecca.
La proprietà della residenza apparteneva ad una altolocata famiglia genovese, fino allo scoppio della seconda Grande Guerra, che vide succedersi, come inquilini dell’immobile, un comando militare e un distaccamento dei partigiani.
Ora, da decenni, nessuno cura più le mura crepate del palazzo. Nessuno scalda le sue colonne ammuffite o pulisce i pavimenti anneriti dalla polvere incollata alle umide piastrelle. Tutto ciò che si può trovare nell’edificio sono macchie di colori sgargianti e stemmi nobiliari che affiorano dalla grigia e fredda atmosfera dell’abbandono.
Solo da qualche anno il palazzo zebrato è stato recintato ma è ancora chiaro che gli interni versano in grave stato di degrado. Solo saltuariamente vengono effettuate visite guidate all’interno della fatiscente struttura, non per manutenzione ma per ammirarne le bellezze che furono.