“O se ne va quella carta da parati o me ne vado io!” Oscar Wilde (nel suo letto di morte, fissando l’orribile tappezzeria della sua camera d’albergo).
Entrare in questa casa abbandonata non è stato semplice.
Posizionata sulla strada principale di un movimentato paese. Prima il postino, poi la signora della casa di fronte che decide di pulire le finestre, poi i passanti che si fermano con calma a chiacchierare per strada…ma, quando finalmente giunge un momento di quiete per passare inosservato, mi dissolvo oltre la siepe del giardino per infiltrarmi nel retro della casa.
Porta spalancata.
Varcando la soglia mi ritrovo in questa piccola casa composta da un bagno, una stanza da letto, una sala da pranzo, una cucina, un grazioso soggiorno e una soffitta colma di vecchie cianfrusaglie.
La casa é rimasta vuota e incustodita, da quando la vecchia proprietaria é passata a miglior vita,
Ma com’é possibile che ci sia ancora quasi tutto al suo interno?
E i parenti? Nessun familiare si é preoccupato di recuperare i ricordi e gli averi della defunta?
E’ una situazione non troppo rara, basandomi sulla mia esperienza personale, ma un dubbio mi assale. E se invece la proprietaria non fosse morta come si dice? O se, anzi, dopo la morte di essa l’edificio fosse stato trasformato in una casa per anziani? Qualche particolare mi ricorda che si tratta proprio di un edificio abbandonato, a partire, per esempio, dall’incuria degli esterni e dalla porta spalancata.
Tutto é intatto. Ogni cosa é al suo posto, tutto é stato lasciato in ordine. Le collane di perle sono ben posizionate nel cassetto, le tazzine impilate nella credenza, la bibbia sul comodino (Dio solo sa da quando) e i cappotti sono appesi con cura.
Poi l’occhio mi casca su un altro particolare interessante. Le tappezzerie insolite. Ma che gusti aveva la signora? Non é un po’ azzardato un tale abbinamento di tappezzeria per il salotto? Vedere per credere…
Qualche settimana dopo la mia visita la casa é stata demolita della ruspe per lasciar posto ad un nuovo edificio.

Classe ’87 e svizzero, Jonathan è uno tra i più famosi autori nel campo “Urbex” e tra i più attivi nel progetto Ascosi Lasciti.
Attratto dalla storia, dalla bellezza estetica, dall’architettura, ha visitato edifici abbandonati in tutta europa.