Il vecchio sanatorio si nasconde timido fra la vegetazione alpina. Esternamente appare ancora in buono stato, aggraziato da decorazioni floreali di gusto Liberty. Buona parte delle porte e finestre sono barricate da assi di legno che impediscono alla luce del sole di entrare.
Oltre le finestre, rimangono labirinti di stanze dipinte con colori vivaci, lunghi corridoi e porte che sbattono con il vento. Degli arredi non rimane più nulla, ad eccezione dei sanitari. Nella parte centrale giace una grande scala con ascensore di ferro che ricorda quelli dei vecchi film americani. L’edificio è composto da un totale di 4 piani e una grande mansarda con abbaini. Dai soleggiati balconi si scorgono panorami costituiti da montagne e abeti spolverati di neve.
L’inizio dell’attività del Sanatorio risale al luglio 1905: il fondatore fu il dottor Fabrizio Maffi. Erano tempi, quelli dell’inizio Novecento, in cui una morte su quattro, nella regione, era dovuta alla tubercolosi, o al “mal sottile” come veniva chiamato. Per curarsi gli ammalati dovevano soggiornare in luoghi isolati, come il Sanatorio di Piotta, Agra e Medoscio. La prima Guerra mondiale segnò, però, tempi difficili anche per la struttura leventinese. Sfumate le possibilità di ripresa, la Confederazione lo utilizzò ancora per qualche tempo come Sanatorio militare. Nel 1919 lo Stato del Cantone Ticino acquistò il complesso per 470000 franchi. Dopo due anni, terminati alcuni interventi di sistemazione, ricominciò la propria attività.
Il primo direttore fu il dottor Martino Allegrini che rimase in carica dal 22 settembre 1921 fino al giorno della sua morte, il 25 dicembre 1940. A sostituirlo fu il dottor Plinio Tonnella, medico assistente in quell’istituto dal 1928. Il Sanatorio sorgeva in posizione ideale, 1200 metri sul livello del mare, esposto al sole nel mezzo di grandi foreste. 47000 metri quadrati di superificie e 76 camere. Nel 1962 il Sanatorio venne chiuso siccome la diffusione delle malattie polmonari si era, nel frattempo, ridotta.
L’ex sanatorio é proprietà del Cantone, dalla metà degli anni Sessanta. Il Comune ha cercato molte possibilità di riutilizzo della struttura ma ogni progetto presto o tardi fallì a causa del rumore dell’autostrada sottostante…
Avrà un futuro questo luogo o rimarrà ancora a lungo cosi?

Classe ’87 e svizzero, Jonathan è uno tra i più famosi autori nel campo “Urbex” e tra i più attivi nel progetto Ascosi Lasciti.
Attratto dalla storia, dalla bellezza estetica, dall’architettura, ha visitato edifici abbandonati in tutta europa.