La metropoli americana di Detroit sta attraversando uno spopolamento massivo, nell’ultimo decennio,
La causa principale è la crisi economica dovuta alla chiusura della storica industria automobilistica della Ford e della bancarotta della Chrysler e della General Motors.
L’enorme fabbrica aprì i battenti nel 1926 e diede subito lavoro ad oltre 90.000 persone. Il boom ci fu durante la seconda guerra mondiale, grazie alla produzione massiccia di materiale bellico.
Nel 2009 sia la Chrysler che la General Motors subirono la bancarotta, che in breve distrusse il tessuto socio-economico dell’intera città, portando ad un veloce spopolamento, soprattutto dei sobborghi.
Attualmente la popolazione è di circa 600.000 abitanti, contro i quasi 2 milioni degli anni ’50.
Ad oggi, interi quartieri di Detroit assomigliano letteralmente a delle città fantasma, dove l’abbandono e la mancanza di manutenzione da parte del City Council contribuiscono a creare un’atmosfera spettrale (come i 13 posti abbandonati di cui abbiamo parlato qui).
Gli edifici abbandonati sono stati calcolati in almeno 70.000, e questo ha portato alla caduta libera del mercato immobiliare cittadino nel giro di pochissimo tempo. Molte proprietà sono state messe all’asta addirittura per 1 dollaro e sono rimaste comunque invendute.
La crisi economica e l’aumento della povertà hanno inoltre incrementato la percentuale di crimini, che attualmente è una delle più alte in America.
Detroit diviene quindi una delle mete più ambite per gli appassionati di eplorazione urbana, non solo negli USA.
Si calcola che il “dark tourism” sia aumentato negli ultimi anni in maniera esponenziale, e che circa 5.000 tra fotografi e appassionati di urbex ogni anno visitino la città al solo scopo di esplorarne gli edifici abbandonati.
L’offerta di Detroit è alquanto allettante, perchè non comprende solo semplici abitazioni private, ma teatri, chiese, sale da ballo, negozi, enormi fabbriche.
Tra gli edifici degni di nota il Vanity Ballroom, costruito nel 1929 in stile Art Decò rivisitato, l’enorme Film Exchange Building, edificato nel 1926, il Michingan Theatre, dove suonò anche Frank Sinatra, la cattedrale di Sant’Agnese, la chiesa di Wooward Avenue e moltissimi altri.
Se volete avventurarvi nelle strade abbandonate di Detroit dovrete però fare estrema attenzione per evitare situazioni spiacevoli, visto che alcuni di questi luoghi sono divenuti rifugio per sfollati e criminali locali.
Inoltre, se non siete nati negli USA, dovrete sbrigare tutte le pratiche per il vostro ingresso negli USA. Se siete cittadini europei e non avete intenzione di restare in terra americana oltre i 90 giorni, non avete bisogno del visto, ma solamente di compilare la domanda ESTA (Sistema elettronico per l’autorizzazione di viaggio), una procedura molto semplice e veloce, della validità di ben due anni e dal costo di appena 14 dollari.
Adesso che avete qualche informazione in più, è ora di pianificare il vostro american urbex tour!

Il progetto Ascosi Lasciti nasce nel 2010, tra i primi in Italia a dedicarsi al tema dell’abbandono di infrastrutture, trattato in tutti gli aspetti. Si sviluppa grazie al lavoro di squadra di un team ramificato sul territorio, fino al 2020, anno in nasce l’omonima associazione culturale. Il collante di tutto? L’amore per l’urbex, la riscoperta di luoghi dimenticati.