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I sanatori abbandonati del Ticino : il sanatorio dei bambini di Medoscio

Articolo di Aprile 2, 2019Nessun commento

Il decadente edifico dall’architettura piuttosto moderna si fa già notare dal lago per la sua straordinaria posizione in alta collina. Avvicinandosi, il degrado del luogo é più evidente e marcato; i vandali hanno iniziato da tempo il loro lavoro di demolizione e “trasloco”. Gli interni sono trasandati, degli arredi originali resta ben poco.

Le origini: nel 1929 l’Amministratore apostolico del Ticino Monsignor Aurelio Bacciarini, decise di far costruire un Sanatorio per bambini colpiti dalla tubercolosi a Medoscio. Gli architetti Rianda e Respini acquistarono 70 000 metri quadrati ed impegnarono un capitale di 6000 franchi.
Nel giugno del 1930 iniziarono i lavori di costruzione. Due anni dopo il Sanatorio aprì i battenti accogliendo i primi 9 bambini. il loro numero crebbe in modo inaspettato, fino a che, 6 mesi dopo, essi erano 48. Nel 1933 si registrarono un totale di 138 ammalati, oltre ai bambini e adolescenti in fisioterapia il sanatorio ospitava ovviamente anche il personale di servizio: 10 suore ( infermiere dell’Istituto S.Anna di Lucerna), cinque ragazze di servizio e un giardiniere. Il tutto, sotto la direzione della Suora Superiore, la quale si occupava dell’economia di tutta l’istituzione, e sotto la direzione dei dottori Franzoni e Casella.

Il costo totale per la realizzazione di questo progetto fu di 744.500 franchi, mobilio incluso.
A conclusione dei lavori, il Sanatorio disponeva di 90 posti-letto suddivisi in camere da tre e sei,  esposte esclusivamente a mezzogiorno.
L’edificio è sviluppato su quattro piani, più un seminterrato, con le camere provviste di porta-finestre sulle prospicienti gallerie di cura; inoltre esso era dotato di un ascensore, due montacarichi per biancheria e vivande. Cucine, lavanderia, stireria, stanza per la disinfezione e…. persino una piccola cappella.

Nel 1986 il sanatorio venne ribattezzato “Clinica Sassariente” e rinunciò totalmente al ricovero di tubercolotici. Assumette un’impostazione più generica.
L’idea, anche se apparentemente buona, si rivela un fallimento per la bassa frequenza di pazienti e, a causa del deficit economico crescente, nel 1991 la Fondazione si vide costretta a chiudere, dopo un ultimo tentativo di trasformare il complesso in casa per anziani.
Sul finire del 1991, la comunità religiosa dei Piccoli Apostoli di Maria affittò il complesso insediandovisi fino al 1994. Fino a quell’anno fu la propria casa di spiritualità. Ma da quel giorno il sanatorio rimase vuoto.

Nel 1998 venne acquistato per l’ultima volta, da una società araba “Sassariente SA” intenzionata a convertire l’edificio in albergo di lusso, ma, a dieci anni della mia visita, è tutto ancora abbandonato.

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