Gli edifici abbandonati, lo abbiamo sempre dimostrato con le nostre testimonianze, raccontano storie ricche di emozioni nostalgiche e senso di sconfitta. Posti dimenticati che suscitano sensazioni negative e tristezza.
In alcuni casi invece si può provare conforto. Come?
Quando si tratta di luoghi simbolo di potere e ricchezza che cadono miseramente. Chiudono e vengono lasciati al degrado, proprio come quelli dei meni abbienti. Diventano simbolo degli sprechi di un consumismo mondiale, di un sistema intero fatto di eccessi.
D’accordo, non si deve esultare per la sconfitta di nessuno. Sia anch’esso percepito come “distante dalla gente comune”.
Solo un aspetto assume valore. E’ una amara-dolce verità: prevaricare e scavalcare gli altri per dimostrare la propria superiorità materiale non avvantaggia per sempre. Così come guardare al solo presente, senza essere lungimiranti.
Lo dimostra la storia, con il fallimento di tutti i suoi enormi imperi militari, politici e religiosi apparentemente indissolubili, crollati nel tempo. Dittature comuniste e fasciste, Impero romano ed ellenico.
Lo dimostra la recente storia, con i suoi imperi economici.
Conosciamo tutti il lampante esempio del crollo di “Nokia”, colosso che dominava il mercato della telefonia fino a 10 anni fa.
E’ bastato “adagiarsi sugli allori” per alcuni anni e rimandare gli investimenti, non puntando sull’innovazione, per cadere rapidamente a picco.
Siamo qui per mostrarvi una panoramica unica. Vi faremo vedere luoghi sfarzosi e al contempo decadenti, per riflettere sugli aspetti sopracitati.
Parliamo di famosi marchi, a livello nazionale ed internazionale, e di grosse realtà economiche che non hanno resistito alla prova del tempo.
Seguiteci attraverso l’Italia e in tutto il mondo per vederne gli esempi più eclatanti.
CLASSIFICA
13) ITALIA : IMPIANTO OLIMPIONICO
Quello degli sprechi legati al mondo delle olimpiadi è un tema noto e molto discusso. Vogliamo portarvi all’attenzione un complesso olimpionico non molto conosciuto, collocato nel sud Italia.
Siamo in Sicilia, per l’esattezza. Il complesso in questione è costituito da piscine e strutture legate agli sport acquatici. Uno spettacolo unico, costato milioni di euro di soldi pubblici.
12) MAROCCO : STUDIOS ABBANDONATI
Voliamo in Marocco per portarvi sotto gli occhi un altro esempio di grande spreco, legato agli aspetti più nascosti del consumismo. Quello cinematografico. Non tutti i film, si sa, sono creati per portare con sé un messaggio. Alcuni sono solo “collosal” creati per “sbancare al botteghino”. Proprio questi film solitamente necessitano di maggiori finanziamenti economici. E sono quelli che si avvalgono dei set più costosi. Ne finanziano la costruzione di sempre più nuovi e grandi.
Ed eccoci arrivati al dunque.
Siamo qui per mostrarvi questo grande set cinematografico abbandonato, utilizzato anche per famosissime serie tv e films, tra cui “il trono di spade”.
Ovviamente esiste anche la versione nostrana, usata per i più celebri film di Benigni, guardate qui.
11) SLOVENIA : SUPER MERCATO LIDL E CENTRO COMMERCIALE
E’ la volta della Slovenia. Un centro commerciale, simbolo di potenza economica infallibile, creata per sovrastare le piccole realtà. Oggi è tutto abbandonato. Per colpa di chi? Di altri centri commerciali ancora più grandi e importanti.
E così oggi tutto è lasciato all’incuria. Da “merce preziosa” a “mercé di tutti”.
Passeggiare per gli spazi vandalizzati di questa attività commerciale ti fa sentire il protagonista di un qualche videogioco apocalittico. Davvero incredibile.
E anche in questo caso vogliamo mostrarvi la versione italiana, portandovi in Abruzzo e nelle Marche, per farvi vedere altri super mercati abbandonati. Simbolo di consumismo e sprechi nostrani.
10) ITALIA: CONCESSIONARIA JAGUAR
Ci spostiamo nel nord Italia, in Piemonte. E’ il turno di una concessionaria di Jaguar. Tutte le automobili sono lasciate incredibilmente all’interno del deposito, a prendere polvere, bersaglio delle sassate di vandali e ragazzini del posto. Parliamo di automobili del valore minimo di 20.000 euro.
Oggi valgono meno di un bersaglio di tiro a segno.
9) GERMANIA : BURGER FAST FOOD
Ci spostiamo nella rigido Stato della Germania. Non abbastanza rigido da essere “franco e forte” a sufficienza per evitare tutti gli sprechi edilizi legati al consumismo.
Cosa, meglio dei fast food, simboleggia l’aspetto negativo della cucina contemporanea? Luoghi creati per soddisfare le esigenze di rapidità fulminea nel servizio e di gusto esplosivo con cibi ipercalorici, a discapito di un buon pasto lento e ben equilibrato.
Nemmeno tutte queste catene alimentari sembrano superare la prova del tempo…
8) ITALIA: SEDE DI ALITALIA
Ci spostiamo nel centro Italia. Emblema del consumismo in senso stretto. La sede di Alitalia, chiusa e abbandonata. Inaugurata nel 1991, la palazzina, oggi abbandonata, contava 5 edifici all’avanguardia collegati tra loro da alcuni tunnel per agevolarne gli spostamenti interni. Una parte del complesso è stata fortunatamente rimpiegata come sede di alcune multinazionali di trasporti e automobili. L’ala lasciata al degrado versa tutt’oggi in uno stato di deterioramento avanzato, dopo una serie di proposte mai avvallate, la cui più cospicua metteva sul piatto più di 8 milioni di euro.
7) KOREA : IL PARCO DIVERTIMENTI “NAZIONALE”
Corea del sud. Se pensiamo che solo in occidente il consumismo sprechi le risorse mondiali a favore dell’egemonia statale, ci sbagliamo di grosso.
Un esempio perfetto è rappresentato dall’ex gigantesco “parco divertimenti nazionale” coreano, oggi ripreso avidamente dalla natura.
6) ITALIA : PROGETTO FALLITO DELLA “NUOVA LAS VEGAS”
Torniamo nel nord Italia, in Lombardia. Altro simbolo del consumismo? Il gioco d’azzardo. Tanto odiato dai politici da piazza. Tanto amato dalle economie statali.
Volenti o nolenti, i vizi umani sembrano sempre essere le prime fonti di guadagno per uno Stato. Paradossale come le persone paghino per mangiare cibi spazzatura, respirare aria affumicata e cancerogena, e gettare i soldi che guadagnano spezzandosi la schiena. Ma anche questi ambiziosi progetti non vanno tutti a buon fine. Nemmeno se finanziati da un magnate ambizioso. Guardate qui.
5) BELGIO: CENTRALE ENERGETICA NAZIONALE
Voliamo in Belgio. A fare visita a quello che apparentemente è un edificio “off-topic” in questa classifica. Fuori tema.
Ma gli affari economici portati da un‘incredibile centrale energetica chiusa e abbandonata. Energia elettrica a partire da tonnellate di carbone.
Poi l’introduzione del gas nello stesso impianto fece crescere la forza lavoro del complesso industriale. All’apice della sua vita, la centrale soddisfaceva il bisogno energetico di tutta la regione e parte dell’intera nazione. Soldi ai dirigenti, comodità ai residenti, lavoro agli impiegati…a discapito della salute ambientale ovviamente!
Oggi è tutto abbandonato e passeggiare all’interno della ciminiera principale farebbe venire il capogiro al più impavido degli amanti degli sport estremi.
4) ITALIA: ZUCCHERIFICI ERIDANIA
Disseminati per tutto lo Stivale, si trovano alcuni scheletri architettonici industriali legati al mondo della barbabietola da zucchero. L’oro bianco, lo chiamavano, estratto da una sola pianta.
Oggi considerato il male assoluto, origine di decine di malattie cardiovascolari. Il mutamento delle diete comuni e il cambio dei dolcificanti hanno visto un maggiore impiego di miele e zucchero di canna o aspartami artificiali. Il mercato della barbabietola è calato drasticamente, portando con sé gli strascichi architettonici di una delle ditte più importanti d’Italia.
3) ITALIA: STABILIMENTO “COCA-COLA”
Nel centro Italia un altro lampante esempio di edificio dismesso che non avremmo mai immaginato di trovare. Una fabbrica, una succursale, del “colosso internazionale” delle tanto discusse bibite gassate. Forse prossime alla tassazione sul junk food e le sugar tax, queste ditte non se la passano troppo bene. Anche se il fatturato complessivo metterebbe a tacere ogni dubbio, ancora adesso.
Capita comunque che qualche sede risulti obsoleta o non sia stata all’altezza del compito. Motivo per cui, come per ogni pezzo difettoso, viene scartata e chiusa. Talvolta anche abbandonata.
2) BELGIO: CRISTALLERIA SWAROVSKI
Torniamo in Belgio. Per il secondo posto di questa personale classifica inseriamo un’immensa cristalleria, dove abbiamo trovato anche pezzi unici della celebre marca internazionale più famosa di cristalli da collezione. Dai “soli pezzi” unici e rari, a “pezzi soli” e lasciati all’incuria. Merce di valore, ambita, simbolo del consumismo di lusso e oggi esempio di sprechi.
1) AMERICA: DETROIT, IL LATO DEGRADATO DI UN “QUARTIERE SIMBOLO”
Stati Uniti. Al primo posto di questa classifica vogliamo inserire non un edificio, ma un intero quartiere abbandonato. Trattasi di una porzione di Detroit, città simbolo dell’egemonia americana che da più di un decennio sta vivendo il contraccolpo di scelte politiche avventate. Qui troviamo tribunali, uffici, palazzi, chiese abbandonate.
Negli ultimi due anni le amministrazioni si sono interessate al caso e stanno recuperando alcuni edifici. Ma resta sempre il problema di fondo : spendere, spandere, sovraprodurre, cementificare….quanto ancora sarà sostenibile globalmente? Non a caso il primo posto di questa classifica sugli “sprechi architettonici del consumismo” va ad una città, ad un sistema e ad una Nazione intera.
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