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La Polveriera, ovvero: per il Dannato Franco siete tutti promossi a pieni voti!

Articolo di Gennaio 14, 2020Maggio 10th, 2020Nessun commento

Era una afosa serata estiva, credo luglio 2004, o giù di li. Eravamo una ventina, un compleanno, di quelli che ti ricordi, non solo per gli ex compagni di una vita ma anche per i luoghi, anzi, per IL luogo. Quella sera eravamo a cena dal Dannato!

Quindici anni dopo: oggi non parlerò di esplorazione. Per quello ci pensa il buon Christian Goffi con le foto, che dopo aver passato qualche giorno dalle mie parti, è stato accompagnato alla Polveriera, pit stop obbligato!
Peccato avergli mostrato questo splendido locale soltanto ora, quando è ormai il fantasma di se stesso.
A tal proposito, oggi vi racconterò la storia del proprietario, Franco Zannini, detto il Dannato. Non tutta la sua storia, chiaro, solo quella che ho vissuto io frequentandolo come cliente.

Era il 2004 quando conobbi per la prima volta Franco. Un mio amico che abitava dalle parti di Cingoli, volle festeggiare il compleanno alla Polveriera. Quel giorno mi segnò definitivamente.
Il locale era un luogo fiabesco, quasi onirico. I muri con pietre a vista abbondavano di infinite frasi, volgarità, saluti, pezzi di canzoni e bestemmie. I massicci tavoloni di legno sorreggevano vino e carne in gran quantità, e il grande camino centrale era una specie di santuario di tutti i bei momenti immortalati in foto, disegni, scritte e ricordi vari.

Era un luogo unico, pittoresco e fuori dal mondo, tant’è che la legge Sirchia sulle sigarette non è arrivata mai. Sia io che Alessandro Tesei eravamo molto affezionati a Franco, in quel posto magico apparentemente senza regole. In un’ordinata anarchia ci si sentiva liberi, l’Oste era come il suo locale: unico. Non ci sono altre parole per descrivere il Dannato se non averlo vissuto; a una certa ora della serata passava vestito da frate e con una croce di legno piena zeppa di intimi esclusivamente femminili, ti veniva a dare la benedizione urlando: “PER IL DANNATO FRANCO SIETE TUTTI PROMOSSI A PIENI VOTI!”.
Se poi le ragazze che mangiavano al tavolo donavano un loro reggiseno o il perizoma al Dannato, per loro il vitto era gratis. Insomma un format di grande successo, che ha reso Franco uno dei personaggi marchigiani più conosciuti e amati.

Ci sono molte storie personali legate a Franco. La più caratteristica, mai verificata personalmente ma conosciuta da molti, è il legame che aveva con Vasco Rossi.
Tutto risale al 1984 mentre il Blasco era ospite della casa circondariale di Rocca Costanza a Pesaro, per “26 grammi di cocaina: gli avanzi di una partita da mezzo chilo, secondo l’ accusa, comprate ad Ancona” (La Repubblica). Aveva come compagno di cella proprio Franco. Lì si sarebbero conosciuti e la loro amicizia sarebbe durata negli anni.
Molti clienti mi hanno raccontato che a volte il noto cantante chiamava durante alcune serate alla Polveriera e il Dannato metteva la chiamata in vivavoce per un saluto generale, tra il tripudio pubblico degli avventori.

Purtroppo, come tutte le storie, anche questa ha un termine : il 10 giugno del 2014, a seguito di un malore, il cuore di Franco Zannini cessa di battere. Le canzoni e una lettera di Vasco Rossi hanno fatto da sottofondo a un commiato diverso dal solito e, prima dell’ultimo saluto, una registrazione della frase che amava sempre pronunciare: ”per ventisettemila motivi, il Dannato è orgoglioso della vostra presenza”.
Con lui non se n’è andato solo un ristoratore e un personaggio, ma anche una persona buona che amava stare insieme ai giovani e regalare sempre un sorriso, un uomo amato da intere generazioni. Dai ragazzi di ieri e dai ragazzi di oggi, come per una storia tramandata di padre in figlio.
Non è facile parlare della morte del Dannato, vestito in abito talare a benedire i suoi ospiti e sempre pronto a brindare. Una scenografia indelebile nella mia mente. E allora voglio farlo con alcune semplici parole, a seguire.

<<Franco, non ti ho mai salutato a dovere, colgo l’occasione qui. La prima volta che ci conoscemmo mi dissi “Il Dannato è onorato di essere in mezzo a voi giovani”, da li tu mi hai aperto un mondo a me sconosciuto, posso dirti che per ventisettemila motivi sono onorato e orgoglioso di essere stato tuo ospite e amico.>> Francesco

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Di seguito, un video di 10 anni fa, di una delle tante cene da Franco:

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Foto ed esplorazione della “polveriera” abbandonata di Christian Goffi (qui, tutti i suoi articoli)
Foto di repertorio di: Tripadvisor, Corriere Adriatico.

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