Siamo in un zona appenninica non lontana da due grandi città toscane. Per arrivare a Monte Bujano bisogna percorrere un sentiero in salita nel bosco e durante il tragitto si notano subito alcuni resti della cinta muraria dell’antico castello risalente al XII secolo. Ebbero qui giurisdizione importanti vescovi, dal principio del secolo XII sino al secolo XIV.
Oggi, tra i vari ruderi spiccano quelli della villa appartenuta ad una famiglia fiorentina e della chiesa abbandonata (senza tetto);
due colonne, dipinte in “finto marmo”, dividono l’abside del corpo della chiesa. Colpiscono i colori che decoravano l’edificio: l’azzurro acceso per le pareti e il rosso pompeiano per l’abside.
Faceva inoltre parte del castello la fattoria dove sono ancora visibili tracce delle antiche lavorazioni, le vecchie botti e macchinari più recenti.
Sarà la giornata grigia e fredda e il silenzio, rotto solo da alcune cornacchie che in lontananza gracchiano o semplicemente la fantasia che ha preso il sopravvento, ma un leggero brivido ci scuote la schiena e il cigolio di una porta mossa dal vento ci fa fare un sussulto…
Quando questo luogo era abitato e la grande strada antistante la villa brulicava di persone affaccendate ai vari lavori, erano tempi assai lontanti.
Oggi rimangono solo edifici spogli.
Nuovamente, il gracchiare di un’altra cornacchia ci riporta alla vuota e silenziosa piazza.
Un po’ di malinconia ci prende il cuore
Anche un po’ di fretta: dobbiamo tornare alla macchina. Quando ci si immerge in queste atmosfere, il tempo sembra non scorrere. Ma le lancette dell’orologio si, quelle scorrono rapidamente. E il sole scende altrettanto in fretta.
C’è mezz’ora di cammino nel bosco da fare e non è il caso di farci sorprendere dal buio.
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FOTO E ARTICOLO:

Il progetto Ascosi Lasciti nasce nel 2010, tra i primi in Italia a dedicarsi al tema dell’abbandono di infrastrutture, trattato in tutti gli aspetti. Si sviluppa grazie al lavoro di squadra di un team ramificato sul territorio, fino al 2020, anno in cui si fa associazione culturale, tra le più seguite sul web in Europa. Il collante di tutto? L’amore per l’urbex, la riscoperta di luoghi dimenticati.