Buonanotte è un vecchio paese disabitato in provincia di Chieti, risalente al XII secolo, posto a circa 800 metri sul livello del mare.
Il borgo si spopolò e venne pian piano abbandonato tra gli anni ’50 e gli anni ’60 a causa di un terremoto e di frequenti frane fino ad essere completamente dimenticato agli inizi degli anni’70.
Nel suo percorso storico, il borgo divenne anche feudo del vicerè Antonio Caldora, della nobile famiglia degli Annecchino, della nobile famiglia Ricci di Lanciano, del cardinale e vescovo Marino Caracciolo e della famiglia Malvini-Malvezzi di Bologna, imparentata con i Medici fiorentini. Il suo nome all’inizio era Malanotte e su di esso si raccontano due leggende.
La prima narra che il nome Malanotte abbia avuto origine dalla sconfitta degli abitanti di questo paese in una guerra locale con una popolazione topograficamente vicina. Lo scotto da pagare per i perdenti sarebbe stato quello di concedere le proprie mogli ai vincitori per una notte.
Quindi per i perdenti fu una “mala notte” mentre per i vincitori una “buona notte”.
La seconda leggenda narra di un Reale di passaggio in quelle zone che, costretto a fermarsi nel castello durante una bufera, avrebbe in seguito deciso di chiamare quel posto Castello Malanotte a causa del maltempo che non lo avrebbe fatto dormire. Successivamente decise sarebbe tornato a visitare il luogo nel periodo estivo e, avendo modo di apprezzarne l’effettiva bellezza, avrebbe stabilito di ribattezzare il “Castello” in “Buonanotte”. Nel 1969 fu decretato un nuovo cambio di nome (forse per cancellare l’odioso episodio di storia locale) e il toponimo divenne l’attuale Montebello sul Sangro.
Montebello sul Sangro attualmente è diviso in due nuclei: il vecchio borgo abbandonato, arroccato in una sella rocciosa e dominato dai ruderi del castello e il nuovo paese più in basso. Le case del vecchio borgo sono vuote anche se in qualche abitazione si trovano letti, valigie e altri effetti personali. Tetti, muri e camini sono nella maggior parte crollati o distrutti.
La natura cresce rigogliosa e sta vigorosamente riprendendo i suoi spazi, rendendo l’accesso a questo luogo non proprio agevole.
Al borgo fantasma si è interessato Daniel Kihlgren, imprenditore italo-svedese (famoso come l’uomo che salva i borghi abbandonati) che ha acquistato il paese abbandonato per dargli nuova vita. In realtà i lavori di recupero sono stati interrotti perché il suo progetto sarebbe in contrasto con un altro piano un po’ “meno conservativo”, per non azzardarci a dire “invasivo e scellerato” : la costruzione in quella zona di una enorme raffineria di gas.
Potrebbe calare il buio e tornare ad essere una notte poco piacevole per la storia del borgo. Una mala notte.
Grazie per esserti fatto trascinare dalla curiosità della nostra esplorazione ed essere giunto fin qui.
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Da sempre affascinato dai luoghi abbandonati, iscritto all’Aternum Fotoamatori Abruzzesi e socio FIAF, Christian ha organizzato varie mostre a Pescara, presso il museo Archeologico Savini a Teramo, al museo Ex Aurum a Pescara, all’aeroporto di Pescara e allo Stripe and Architectural Festival a Fermo.