Non ci sono abbastanza posti letto: è quello che sentiamo dire ad oltranza dai telegiornali nazionali.
Certo, siamo consapevoli che la reale carenza sia quella principalmente delle figure mediche e dei respiratori artificiali. Capita però che osservando centinaia di ospedali abbandonati nello Stivale e capendone il nesso con la loro cattiva gestione statale, ci manca letteralmente il respiro. Si, “perdere il fiato” non è solo uno dei sintomi della dilagante pandemia, ma anche la reazione inevitabile di fronte a politiche scellerate perpetrate negli anni e alla conseguente mancanza di spazi per i ricoveri.
Visitare gli ospedali chiusi, abbandonati e fatiscenti vi farà riflettere, oltre che alle storie ricche di emozioni nostalgiche, ad un altro dato. Vi farà realizzare un aspetto che tenevamo nascosto sotto il tappeto delle nostre coscienze sociali: è giusto sottopagare i dipendenti ASL? Dovevamo proprio indurli a fuggire all’estero in cerca di prospettive migliori? Abbiamo fatto bene ad affamare una delle sanità migliori al mondo, così da farla scivolare tanto in basso?
Gli ospedali abbandonati che vi mostreremo diventano quindi specchio di decisioni amministrative sconsiderate, fatte nei decenni passati.
L’ultimo report disastroso è quello della Fondazione Gimbe, datato Settembre 2019, che mette in risalto come la sanità pubblica italiana sia stata privata di circa 37 Miliardi di finanziamenti pubblici, nell’arco di 10 anni.
Questo si traduce in una perdita stimata di 70.000 posti letto, 359 reparti chiusi e quindi di un netto calo del livello di assistenza pubblica.
Anche i dati OCSE confermano che l’Italia si attesta sotto la media europea sia per spesa sanitaria totale sia per quella pubblica, precedendo solo i paesi dell’Europa Orientale (Moladavia, Ucraina, Croazia…)
Le conseguenze di tutto ciò risaltano in momenti come quelli che stiamo vivendo: il propagarsi di epidemie assale una situazione sanitaria che ci trova impreparati sia dal punto di vista delle infrastrutture sia dal punto di vista sociale-organizzativo.
Covid- 19 : siamo qui per mostrarvi una panoramica unica, con un elenco di immagini. Diciannove, per la precisione.
Diciannove come le regioni italiane (Valle d’Aosta esclusa) che hanno hanno dovuto abbandonare almeno 300 posti letti.
Diciannove esempi che andiamo ora a mostrarvi, di quelli che un tempo erano fiori all’occhiello di un sistema sanitario capillare.
Diciannove famosi ospedali ormai abbandonati, che non hanno resistito alla prova del tempo.
Ci siamo voluti focalizzare sul nord-Italia, afflitto più di tutti da questa terribile piaga. In particolare apriamo e chiudiamo questa classifica con la Lombardia, epicentro non solo dell’epidemia ma dei maggiori tagli alla sanità, per opera delle amministrazioni politiche attuali e passate.
Insomma, trattenete il fiato e scorrete qui sotto (fate click per approfondire) :
ECCO I 19 ECLATANTI ESEMPI
19) Lombardia :
Ospedali, sanatori per la precisione, abbandonati del nord lombardo, totale 50.000 m². Due gallerie fotografiche surreali.
16) Emilia-Romagna :
Ospedale costruito per curare i bambini, in seguito riutilizzato dai partigiani. La sua funzione? Era proprio quella di curare le malattie respiratorie.
15) Toscana:
La facciata degradata di questo sanatorio, nella nebbia, sembra il relitto del Titanic. In fondo anche la sanità potrebbe sprofondare schiantata contro “l’iceberg” dei tagli alle spese, se non la proteggiamo. Ci saranno altri ospedali abbandonati come questo in futuro?
14) Lazio:
Si possono trovare ancora alcune attrezzature in questo centro sanitario lasciato all’incuria da un ventennio, nel cuore della capitale. Occupata da abusivi, questa struttura avrebbe meritato una sorte migliore. E invece è finita nella lista degli ospedali abbandonati.
11) Marche:
Un grosso palazzo, un tempo unica struttura ospedaliera. Oggi il refettorio è occasionalmente utilizzato per eventi locali. La cappella è stata chiusa e viene anch’essa sporadicamente pulita, anche se non più sfruttata per le celebrazioni. Il resto è tutto abbandonato, referti compresi, “in barba” alle leggi sulla privacy.
9) Toscana :
Ex Ospedale. 160 posti letti. Un degrado ormai totalmente irrecuperabile.
5) Emilia – Romagna:
Di epoca fascista, fu inaugurato del duce stesso, nel 1936. E’ diviso in tre padiglioni, tutti e tre ospedali, tutti e tre abbandonati dal 1997. Uno è stato recentemente riqualificato come “fiore all’occhiello sanitario della regione”. L’altro è divenuto magazzino. L’ultimo resta completamente inutilizzato, in vendita a circa 5 milioni.
4) Marche :
Un incredibile complesso ospedaliero, edificato nel 1800 e passato dalle mani dell’ordine “dei cavalieri di Malta”. Anch’esso, ironia del destino, era usato prevalentemente per i malati pneumologici. Un’ala è chiusa dal 1988. L’altra è stata vergognosamente vittima di qualche speculazione amministrativa. Ristrutturata in toto da dieci anni, è stata immediatamente ri-abbandonata. Una prece.
2) Trentino-Alto Adige:
Uno dei più grandi “ospedali – satellite” abbandonati della regione, chiuso per “ridurre gli sprechi sanitari”. Un tempo alla mercé dei vandali, oggi è sigillato e sorvegliato. Si sta tentando un recupero da alcuni anni, ma tutto resta ancora inutilizzato. Sarebbe stato utile oggi.
1) Lombardia:
Un ospedale di dimensioni mastodontiche. Impiegato dapprima come sanatorio, poi come principale centro ASL della zona.
La struttura è abbandonata da 15 anni, adiacente a quella nuova che ne fa le veci.
Questi erano solo alcuni esempi di ospedali abbandonati. Guarda qui tutti quelli che abbiamo scoperto.
C’è la foto di un’infermiera divenuta famosa in tutto il web. La donna cade stremata sul tavolo di lavoro, senza la forza di rimuovere prima le protezioni.
Ed è il riassunto perfetto di tutto quello che vi abbiamo mostrato fino ad ora.
Le promesse della politica sono : “non ci dimenticheremo dei vostri sforzi eroici, una volta finito questo incubo.”
Sarà davvero così?
Noi non dimentichiamo e continueremo a vigilare sugli sprechi edilizi, sanitari ed di ogni tipo, come facciamo da oltre 10 anni. (chi siamo).
Per non perdere altri reportage delle nostre esplorazioni all’interno di strutture abbandonate, basta continuare a seguirci sul nostro sito dove pubblichiamo tri-settimanalmente.
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Grazie.
(Tutte le foto sono originali del nostro team.
Foto dell’infermiera : Nurse times)

Co-fondatore del progetto Ascosi Lasciti e dell’omonima associazione culturale. Laureato all’Università di Genova e specializzato a quella di Verona e Pisa. Appassionato di fotografia e innamorato della scrittura, in queste due vesti ha organizzato mostre, curato articoli di quotidiani e pubblicato libri a tema Urbex.