Amore per il territorio. Esplorazione urbana significa proprio questo. E talvolta capita, girando la propria regione, di imbattersi non soltanto in ammalianti edifici singolari, ma anche storie altrettanto interessanti. Eccone una, legata ad una famosissima discoteca abbandonata:
Questa è la storia di un giovane proprietario di una stazione di servizio. Appassionato sfrenatamente per il rock&roll e il ballo, un giorno vide un casolare abbandonato e subito se ne innamorò.
Eh si, il colpo di fulmine non esiste solo tra una persona e l’altra. Il nostro innamorato, in questo caso, era il giovane “benzinaio”. Iniziò a cercare chi possedesse la sua amata cascina e, dopo mesi di indagini, scoprì che la persona che aveva lasciato l’immobile all’incuria era nientemeno che una nobildonna. La contattò, la incontrò, la “corteggiò” facendole il baciamano e l’inchino, ma la signora, in tutta risposta, rifiutò le “avance commerciali”.
No, la nostra storia non finisce ovviamente qui: la movida abruzzese iniziò proprio quando la nobildonna ripensò all’occasione e accettò la compravendita. Nell’estate del 1965, per paura di non avere clienti il giorno dell’ inaugurazione, il nostro protagonista inviò, pensate, cinquemila inviti in tutta la regione, con nomi presi a caso dall’elenco telefonico. Strategia bizzarra, non trovate? Il risultato però fu straordinario: si presentò una mare di gente. Così tanta che il giardino fu distrutto e finì ogni merce, dalle bevande, ai panini e persino la frutta.
Per il locale fu un successo. E andò sempre meglio. Piano piano la storica discoteca si riempì di vip provenienti da tutta Italia. Qui, si esibirono nomi come: Raffaella Carrà, che fu la prima, Patty Pravo, Minnie Minoprio, passando per Johnny Dorelli, Ornella Vanoni, Peppino Di Capri, i Camaleonti, Renato Rascel, ma anche Iva Zanicchi, i Pooh, Juliette Greco e persino le gemelle Kessler, Milva, Mino Reitano, Manuela Arcuri e infine Alba Parietti.
Mi fermo, perché la lista sarebbe ancora lunga. Il locale cavalcò l’ onda del successo su tutto il litorale adriatico fino agli anni novanta. Nel nuovo millennio iniziò il declino dovuto alla concorrenza degli stabilimenti balneari che lo portarono alla chiusura.
In tanti, ancora oggi, ricordano la discoteca, oggi abbandonata, quando era nel pieno della sua attività, quando pulsava di vita. La fila era assicurata, almeno venti metri di persone provenienti da tutta Italia.
Un gioiello dimenticato dagli enti locali ma non dai suoi ex frequentatori, né dalla natura che si sta lentamente riprendendo i suoi spazi esterni.
Grazie per aver spinto la tua curiosità fino a qui.
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Il progetto Ascosi Lasciti nasce nel 2010, tra i primi in Italia a dedicarsi al tema dell’abbandono di infrastrutture, trattato in tutti gli aspetti. Si sviluppa grazie al lavoro di squadra di un team ramificato sul territorio, fino al 2020, anno in cui si fa associazione culturale, tra le più seguite sul web in Europa. Il collante di tutto? L’amore per l’urbex, la riscoperta di luoghi dimenticati.