E’ una bella giornata di fine Agosto. Approfittando di uno degli ultimi giorni di ferie decido di visitare uno dei soliti luoghi “alternativi” che amo esplorare. Trattasi di uno dei luoghi abbandonati più singolari della Lombardia. Una funicolare abbandonata da decenni.
Dall’osservazione alla deduzione. Parcheggiata l’auto e non avendo nessuna fretta della visita mi siedo per un caffè al bar adiacente all’ex-stazione di arrivo e mi soffermo a osservare il bellissimo panorama, uno due più belli della Lombardia. Capisco quindi il perché, più di cento anni prima, precisamente nel 1902, venne deciso di costruire una funicolare proprio in questo luogo.
La nascita. L’opera fu inaugurata qualche anno più tardi, nel 1907, e permetteva in soli 18 minuti di colmare il dislivello di circa 600 m dalla riva del lago sottostante al bellissimo belvedere dove esisteva già un ristorante, esattamente dove mi trovavo io in quel momento.
Meta ambita. In un’epoca dove viaggiare non era agile come ai nostri giorni, questa era un turistica molto famosa, tanto che erano venduti biglietti cumulativi comprensivi di viaggio in ferrovia da Milano Centrale, gita in piroscafo sul lago e salita in funicolare al belvedere al prezzo di 10,20 lire in un giorno feriale o 14 lire nei festivi. L’attività operò con alti e bassi per molti anni, trasportando migliaia di turisti fino al 1977 quando, alla scadenza della concessione, cessò l’esercizio e la funicolare fu abbandonata.
Benvenuti. Appena entrato nella vecchia stazione di arrivo mi accoglie la vettura numero 2, la 1 ovviamente si trova alla stazione di valle. La carrozza, che disponeva di ben 33 posti a sedere divisi in 4 scompartimenti conserva ancora la suo elegante stile liberty e il suo bel colore blu originale. Il resto dell’edificio è invece occupato dalla sala macchine.
Paradiso nell’inferno. Purtroppo tutto l’apparato di trazione si trova in uno stato di degrado, dopo che la funicolare è stata abbandonata, ma il complesso rimane ancora un vero eden per un amante dell’archeologia industriale come me. E’ infatti ancora presente il grande argano, tutti i vari meccanismi di trasmissione del moto, i freni e la coppia di motori elettrici Oerlikon della potenza di circa 22 kW ciascuno, che lavoravano uno per volta, costituendo l’uno la riserva dell’altro.
All’uscita mi soffermo ancora ad ammirare il bellissimo panorama. Iil solito barista mi racconta dell’esistenza di un comitato che da alcuni anni si adopera per ripristinare la funicolare abbandonata e che finalmente, dopo molti anni di intenzioni rimaste sulla carta, a fine 2019 è stato pubblicato il bando per la redazione del documento di fattibilità per il ripristino.
Grazie per aver spinto fino a qui la tua CURIOSITA’.
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Fotografo, autore, amministratore IG di Ascosi Lasciti e punto di riferimento lombardo, assieme al gruppo di “manicomio fotografico”. La sua passione per la fotografia nacque con un regalo del nonno e dirottò prestissimo verso la passione sfrenata per l’esplorazione urbana, di cui oggi allestisce numerose mostre a tema.