“Specchio, specchio del nostro mare, chi è la nave più bella del reame?” – verrebbe iconicamente da chiedersi?
Scusate il gioco di parole, ma la risposta potrebbe essere nella domanda stessa: il reame, “Kindom” in lingua inglese. Eh sì, perché questo era il vero nome del relitto che oggi giace ad appena 10 metri di profondità del mar Ionio, a Catanzaro, Calabria. I due grossi tronconi dell’imbarcazione si sono distanziati nei decenni, spinti dalle correnti di un fondale sabbioso. Tutt’oggi è possibile circumnavigare agevolmente le due parti, che presentano numerosi e brevi passaggi chiusi, da visitare solo con brevetti da sub esperti.
Ma di chi era questa carcassa, prima di sprofondare miseramente nel fondale? Ce lo spiegano i partner esperti di relitti.it
Costruita negli anni ’60, la Kindom, denominata anche “Kingstown”, aveva funzione di carico e trasporto merci. Con oltre settanta metri di lunghezza, nacque in un cantiere svedese e visse anni di gloriose rotte internazionali, dando lavoro a numerosi naviganti.
Non furono impavidi pirati o sommergibili nemici a fermare il suo motore Diesel a 4 tempi Mak-Kiel, ma le estreme condizioni meteorologiche, che si abbatterono su quel tratto di mare in una sera del ’93 e che non furono affrontate con sufficiente audacia dal capitano. Il complesso affondò assieme al suo carico, proveniente dalla Turchia, di caolino: una pietra argillosa impiegata nell’industria cartaria per riempire gli interstizi creatisi tra le singole fibre della cellulosa durante la miscelazione.
Oggi gli anfratti creatisi tra le lamiere rotte della Kindom sono ricolmi di veri “grappoli” di mitili e molluschi, spesso raccolti abusivamente dai subacquei locali.
Quello che si può ammirare immergendosi è incredibile. Il vuoto lasciato da questo sciagurato naufragio è colmato oggi da uno scenario tanto spettacolare quanto “spettrale”, che fa di questa nave affondata una delle più belle “donzelle del regno” del mare Ionio.
Si ringrazia Sergio Pivetta
Foto della nave affondata: Ivan Rullo
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.
Se il relitto della nave Kindom ha ‘aperto lo stomaco’ della vostra curiosità, l’esplorazione virtuale dei relitti subacquei continua a questo link. Altrimenti, una lista dei luoghi abbandonati della Calabria è disponibile a questo link.
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