Quando si dice prima e dopo.
Nell’esplorazione di oggi abbiamo avuto la fortuna di vedere il vecchio e il nuovo, il prima e il dopo, entrambi, nell’abbandono.
Siamo nelle Marche, paesino piccolissimo, forse conosciuto solo per queste terme, aperte solo nel periodo estivo. L’edificio è vecchio, sembra un piccolo castello, dentro racchiude un piccolo tesoro per fotografi e cacciatori di ricordi come noi.
Nonostante l’edificio sia piccolo, è pieno di dettagli: ci sono le sale inalazioni, le vasche, sale visita e lettini. Ogni stanza è rivestita da piastrelle di colori diversi. Il tetto, in gran parte sfondato, non ci permette di salire al piano superiore, ma ci regala mille scorci e mille spunti, queste vecchie terme abbandonate sono uno di quei posti in cui rimarrei per ore.
Usciti fuori dalla struttura, troviamo poco distante un edificio ‘nuovo’: le terme si erano trasferite qui da tempo, ma alla fine entrambe le strutture sono state chiuse per mancanza di turismo e introiti. La parte nuova sembra chiusa appena ieri, le sale inalazioni sono perfette, non c’è nemmeno la polvere, gli uffici sono intatti e la segreteria sta lì immobile come se aspettasse il prossimo numero.
Che ci sia un progetto di restauro o riqualifica in corso? Chissà se nel futuro questo piccolo gioiello tornerà a splendere?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.
Se queste vecchie terme abbandonate hanno stuzzicato la vostra curiosità e vi siete appassionati al genere, ecco a voi un catalogo di terme abbandonate. Altrimenti perché non fare un giro tra i luoghi abbandonati delle Marche?
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Romagnola di nome e di fatto, mi definisco una persona curiosa.
Fin da piccolina mi hanno sempre incuriosito i posti abbandonati e le storie.
La fotografia è arrivata col tempo, con i viaggi in solitaria che ho fatto e le persone che ho incontrato.
Ho incominciato a fare urbex da sola, e la ricerca, le storie di chi ci ha abitato, l’emozione che si prova ad entrare in questi posti dove il tempo si è interrotto, mi continua a dare emozioni ancora oggi.
Navi fantasma, treni, carria armati, monasteri, ville, manicomi, ma le mie preferite restano le chiese, e soprattutto la famosa chiesa blu.