Dopo ben quarant’anni di nottate al servizio dei più e meno giovani, verso la fine del primo decennio degli anni 2000 questa discoteca abbandonata ha visto la sua chiusura definitiva.
Luogo molto amato dai suoi frequentatori, il locale al suo interno aveva due sale da ballo: oggi ne resta solo lo scheletro.
L’ingresso con un bancone riflettente ci accoglie nella sala meglio conservata, una stanza a pianta ottagonale che alternava tinte di giallo, arancio e rosso.
Troviamo anche un bar che seguiva lo stesso stile dell’ingresso, attraverso diverse scale disposte nella sala giungiamo su di una grande balconata che seguiva la sala in tutta la sua forma e ne costituiva il secondo piano.
Tornando al piano terra, attraverso un corridoio scopriamo la seconda sala ormai totalmente scarna per via dei lavori di demolizione iniziati ed interrotti. L’unico elemento che riporta al clima festoso dell’attività sono i colori con cui le colonne furono dipinte. Osservando invece l’esterno della discoteca abbandonata, vicino ad una delle uscite di emergenza si scorge un dettaglio che attira l’attenzione: una parete è interamente ricoperta da un testo riguardante la vita e il vivere.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.
Se questa discoteca abbandonata ha stuzzicato la curiosità e alimentato la voglia di esplorare virtualmente insieme a noi altri luoghi abbandonati di questo tipo, ecco il nostro archivio di discoteche italiane abbandonate. Altrimenti, cliccando qui si può esplorare virtualmente l’intera regione Lombardia.
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Uno tra i più giovani esploratori urbani, studente di fotografia in accademia delle belle arti, Christian copre il territorio del centro nord italiano e si diletta ad esplorare nel sud Europa.