Skrunda-1 è una città fantasma molto particolare. Durante il periodo di attività è stata difatti una città chiusa (poi abbandonata) e base militare sovietica in Lettonia. In poche parole, una città chiusa è (uso il presente perché ne esistono ancora nel mondo) una località sottoposta a particolari restrizioni di accesso e di residenza. L’ingresso ne è precluso ed è spesso vietato anche ai residenti di lasciare la città; per motivi di segretezza molte volte non è neppure segnata sulla mappa.
Skrunda-1 ospitava quasi 5000 persone fra militari, tecnici e scienziati (con relative famiglie). Tutti erano di servizio presso una stazione radar, con nome NATO “Hen House” (nome derivante dal fatto che assomigliava ad un grande pollaio). Si trattava di uno dei sei radar costruiti all’inizio della Guerra Fredda nelle zone periferiche dell’allora Unione Sovietica, in grado di sorvegliare eventuali lanci di missili balistici verso la Russia. La città fu costruita nel 1963 e contava di circa 75 edifici sparsi su un’area di più di 100 acri. La città era autosufficiente e al suo interno erano presenti scuole, residenze, un piccolo albergo, una prigione, luoghi per il tempo libero e bunker. I Russi lasciarono la Lettonia nel 1994 ma questa località rimase operativa per ancora qualche anno. La città venne infine svuotata da tutto il suo materiale di valore e poi abbandonata dai Russi nel 1998. I lettoni abbatterono le torri radar in occasione dell’uscita dei sovietici, ma il resto della città è stato lasciato abbandonato nel mezzo della foresta.
Nelle mie avventure urbex ho esplorato diverse città fantasma, ma la città chiusa abbandonata di Skrunda-1 è stata un’esperienza differente. Innanzitutto la vastità: non stiamo parlando di un borgo ma di una vera e propria cittadina con strade principali e viali secondari. Poi gli edifici: condomini di diversi piani, tutti uguali in classico stile sovietico che si susseguono uno in fila all’altro. Camminare in questi viali è stato come vivere la scena di qualche film post apocalittico dove non è rimasto più nessun abitante sulla Terra. All’interno tutto è stato devastato ma rimangono alcuni piccoli ricordi degli ex abitanti, quelli che mi hanno più colpito alcuni piccoli poster di qualche adolescente russo che ha passato a Skrunda-1 la sua infanzia.
Questa esplorazione risale al 2014. La piccola strada nella foresta di accesso alla città chiusa abbandonata era sbarrata da un cancello ancora dove anni prima c’era il varco ufficiale. Al posto dei militari era però presente una gentile famiglia di boscaioli che dopo due birre e una chiacchierata (in due lingue diverse), ci hanno lasciato entrare.
Dal 2016 divenne un’attrazione turistica quasi ufficiale e le autorità locali si sostituirono ai boscaioli chiedendo un vero e proprio ticket di ingresso.
Dal 2018 invece Skrunda-1 è sotto controllo dell’esercito e viene usata per addestramento e quindi purtroppo non è più visitabile.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.
Se la città chiusa abbandonata di Skrunda-1 vi ha impressionato, e in barba al partito (Lenin vi osserva), alimentato la voglia di esplorare virtualmente insieme a noi altri luoghi abbandonati simili, ecco una ricca lista di città fantasma. Altrimenti cliccando qui si può esplorare virtualmente luoghi abbandonati al di fuori dell’Italia.
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Fotografo, autore, amministratore IG di Ascosi Lasciti e punto di riferimento lombardo, assieme al gruppo di “manicomio fotografico”. La sua passione per la fotografia nacque con un regalo del nonno e dirottò prestissimo verso la passione sfrenata per l’esplorazione urbana, di cui oggi allestisce numerose mostre a tema.