Siamo in piena guerra fredda. Tutti spiano tutti. Proprio per questo scopo viene costruita la stazione radio, base NATO (North Atlantic Treaty Organization), denominata in codice “IDGZ”. Questa stazione militare, oggi abbandonata, operante dal 1969 al 1995, era collegata a nord alla stazione tedesca di Feldberg saltando, con il segnale Troposcatter, la Svizzera, mentre a sud era collegata in microonde con la stazione del Monte toscano.
Nodo centrale. La stazione militare abbandonata in questione, nel periodo di attività, costituiva un punto di snodo della catena di comunicazioni radio militare di massima sicurezza fra Europa e America. I segnali comprendevano anche 5 canali telefonici criptati ed usati esclusivamente dai vertici militari e dal Presidente Americano, chiamati Hot Line.
Lunga e precisa. La catena di comunicazione partiva dalla Turchia, ultimo baluardo della NATO, posta in spionaggio delle trasmissione dell’ex URSS e suoi stati satelliti, e transitando da Grecia, Italia, Germania, Norvegia, Groenlandia e Canada giungeva infine negli Stati Uniti. Quasi tutte le trasmissioni erano effettuate in segnale Troposcatter, ovvero una trasmissione che utilizzava la troposfera come veicolo per le onde radio evitando ostacoli fisici come la catena delle Alpi. Tecnicamente, il segnale veniva lanciato nella troposfera, sparpagliato per renderlo illeggibile e poi raccolto dalle parabole della stazione verso la quale era stato trasmesso e decodificato per mezzo di codici segreti.
Sorveglianza serrata. La stazione radio, prima di essere abbandonata, fu costruita con spessi muri di cemento armato, era circondata da filo spinato e veniva costantemente sorvegliata da una garitta blindata posta sul tetto. Erano sempre presenti 25 persone: dieci tecnici, un comandante, cinque militari di leva con compiti di supporto e due manutentori, e sette carabinieri ai quali spettavano invece compiti di polizia militare. Durante i mesi invernali la stazione rimaneva isolata per alcune settimana e i rifornimenti venivano effettuati tramite elicotteri dell’Esercito italiano, oppure da gatti della neve.
Il declino. La fine della guerra fredda e l’obsolescenza delle trasmissioni Troposcatter hanno portato alla chiusura della base e di tutta la linea di comunicazione. La base fu svuotata da tutte le apparecchiature per le telecomunicazioni dai militari, poi abbandonata e saccheggiata da tutto il resto dai soliti vandali. Oggi è un guscio vuoto che fa ormai parte del panorama della splendida vallata ma le sue antenne a “orecchie di Topolino” hanno ancora un grande fascino e ricordano quei tempi passati di guerre mancate.
Le foto scattate con il drone sono del compagno di esplorazione Sandro Bernardinello.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti, con l’esplorazione urbana, ci spingiamo in luoghi talvolta pericolosi, per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage.
Se questa stazione radio abbandonata ha stuzzicato la vostra curiosità, ecco una ricca lista di strutture militari abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Lombardia?
Per un aggiornamento quotidiano sulle nostre attività, basta seguirci sulla nostra pagina Facebook oppure sbirciare tutte le nostre foto migliori su Instagram.

Fotografo, autore, amministratore IG di Ascosi Lasciti e punto di riferimento lombardo, assieme al gruppo di “manicomio fotografico”. La sua passione per la fotografia nacque con un regalo del nonno e dirottò prestissimo verso la passione sfrenata per l’esplorazione urbana, di cui oggi allestisce numerose mostre a tema.