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Un fortino abbandonato, quasi invisibile, in rovina, dimenticato dalla gente.
La villa friulana sorge in una posizione intermedia tra il paese e i campi. Una famiglia di ricchi mercanti nel Seicento acquistò queste terre agricole.

L’attuale complesso edilizio é costituito da un corpo centrale padronale con corpo a U, i rustici che si estendono ad est hanno invece una pianta a L e tutta la proprietà del fortino abbandonato é circondato e protetta da un alto muro.
Il grande salone di rappresentanza, altissimo, si estende per tutti i tre piani, fu realizzato nel 1700 per collegare le due ali della dimora. Il soffitto con stucchi e un grande affresco raffigurante un cielo furono commissionati ad un importante pittore. Il tutto contornato da ballatoi, con parapetti decorati da colonne lignee dorate. Sui due opposti del salone sono posizionate le scale, una più modesta di servizio, l’altra principale, maestosa, decorata con un affresco di un personaggio mitologico.

Nell’ala ovest vi é un secondo grande salone che s’innalza su due piani con due ballatoi di legno agli opposti. Le pareti erano tutte affrescate con  divinità rappresentanti i quattro elementi. Il soffitto in travi a vista.

La villa era ricca e sfarzosa. I proprietari per generazioni godettero per lungo tempo di prosperità, finché nel 1895 a causa di una serie di malattie che colpirono le coltivazioni e di un eccessivo indebitamento, la villa viene venduta ad un ricco imprenditore triestino. Quest’ultimo rilanciò l’attività agricola, ma nel 1929 cominciarono a farsi sentire le conseguenze della crisi economica. Con la seconda guerra mondiale iniziò il declino della famiglia e con essa della villa.

Il complesso viene venduto ad una famiglia di Treviso, commercianti di bestiame, che negli anni ’60, in società con un attore e un imprenditore, iniziano i lavori di ristrutturazione per trasformarla in un lussuoso night club. Successivamente un incendio doloso devasta l’ala ovest e buona parte del tetto della dimora. La cattiva sorte colpisce il proprietario che finisce nel mirino della finanza per evasioni fiscali e si suicida.
Gli eredi vendono in fretta al solo valore del fondo del fortino abbandonato.

Nel 1987 il Comune, la Regione, e l’Istituto Ville Venete preparano un progetto per il recupero dell’immobile per ricavare alloggi popolari e una casa si riposo di lusso.

Troppi soldi!

Tutto rimane fermo e abbandonato, in preda a ladri e vandali che si portano via quello che l’incendio ha risparmiato. Strapparono persino gli affreschi. Nel 1992 la villa fu venduta ad una società privata, tutt’ora proprietaria che non si é mai occupata di nulla, lasciando crollare diverse parti dell’edificio.

Oggi resta poco di questo fortino abbandonato, buona parte delle facciate sono invase dai rampicanti, dello sfarzo dei saloni resta qualche stucco e qualche affresco sbiadito. La scala in pessimo stato é l’unico elemento di riconoscimento e di fascino all’interno di questo luogo ridotto ad una scatola vuota. All’interno crescono alberi e la vegetazione ha già conquistato i suoi spazi.
Guardando le vecchie foto del 1920 dell’archivio fotografico della Soprintendenza delle Belle Arti risulta quasi impossibile distinguere i saloni e immaginarsi che un tempo apparivano così.
Dalla prosperità alla rovina, abbiamo perso un bene prezioso!

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.

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Se questo fortino abbandonato ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati del Friuli Venezia-Giulia?

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