Abbiamo visitato due colonie abbandonate, adiacenti. Qui potete vedere la prima. Ora proseguiamo con la seconda, altrettanto maestosa, altrettanto affascinante.
La seconda delle due colonie abbandonate fu costruita un anno prima, ma inaugurata comunque nel ’39. L’edificazione fu affidata alla Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna. Il suo volume era inferiore rispetto a quello della sua “gemella”, potendo ospitare circa mille bambini tra maschi e femmine. Chiusa dopo due anni a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, fu adibita a prigione e ospedale da guerra per le truppe tedesche. Versa in stato di abbandono da molti più anni, addirittura dal ’50 circa, ma è tutelata e vincolata per la forma e le caratteristiche tipiche dell’architettura razionale italiana. È ora proprietà della regione, pur restando inutilizzata. Viene occasionalmente concessa dagli enti amministrativi come sceneggiatura per la registrazione di alcuni spot o film, di cui spiccano storicamente i nomi dei registi Pupi Avati e Marcello Aliprandi.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Se queste colonie abbandonate hanno stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di colonie abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati dell’Emilia-Romagna?
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Fotografo dal 1979, e grande amante di viaggi. Dal 1990 inizia la collaborazione con la rivista Mototurismo e in seguito Scooter Magazine. Attualmente ha trovato nell’esplorazione urbana il suo maggiore interesse. Ha pubblicato vari libri a riguardo, e collabora con alcuni progetti importanti, tra cui il suo gruppo “Manicomio Fotografico”.