L’invisibile ragno che stende sempre
la sua ragnatela grigia
sui luoghi dove fummo felici e
da dov’è fuggita la felicità.”
Fu questa la mia prima emozione, dopo aver attraversato il campo bruciato dal sole d’agosto. Davanti a me, il cancello svergolo sul retro della dimora abbandonata e il filo spinato delimitava i confini del grande giardino.
Una coperta un tempo rossa era ancora stesa ad asciugare, scolorita dalla stagioni. E la dimora fra gli alberi del giardino trasmetteva malinconia, ricordi felici di estati passate. Ora abbandonata fra l’erba alta e i mobili da giardino scrostati.
Nel garage accanto al capanno degli attrezzi é ancora parcheggiata una Citroën AMI 6 degli anni ’60.
Sul retro dell’edificio una finestra aperta mi invita ad entrare.
Sono subito accolto dalla puzza intensa di muffa che infesta la bella biblioteca. Le vetrine e gli scaffali sono zeppi di volumi, incorniciano un grazioso caminetto contornato da poltrone di velluto marrone.
Dal soffitto sono caduti molti calcinacci, suppongo che deve esserci un’importante infiltrazione dal tetto.
Segue la sala da pranzo e una credenza antica con pendola incorporata, poco più in la una bella stufa di ceramica. I cassetti sono zeppi di argenterie, sembra incredibile che siano ancora presenti nonostante il passaggio dei ladri, forse gli oggetti preziosi erano altri… probabilmente dei dipinti seicenteschi, dei quali ne rimangono pochi, danneggiati dalle muffe e dall’umidità del grande soggiorno. Ci sono delle poltrone, un divano, un pianoforte, una cassettiera e una grande secretaire in stile impero. Anche qui i calcinacci dei soffitti sono crollati e le tappezzerie delle pareti sono macchiate da importanti infiltrazione d’acqua e muffa. Salendo al piano superiore scopro che probabilmente chi abitò la dimora abbandonata dovesse essere una persona anziana siccome é installato un montascale. La zona notte mi accoglie con numerose camere da letto ben arredate, si fanno notare abat jour in argento massiccio e qua e la, librerie piene di volumi e numerosi oggetti curiosi e foto di famiglia.
Scopro che il tetto dell’edificio é in buono stato e le infiltrazioni sono dovute alla rottura della tubature dell’acqua o dei riscaldamenti, forse il gelo e la mancanza di manutenzione hanno pesantemente danneggiato l’edifico e i suoi arredi. Curiosando fra alcune lettere scopro che l’abbandono di questa dimora é molto recente, fino al 2016 qui abitava ancora qualcuno… facendo delle ricerche supplementari scopro che le forse le figlie sono degli avvocati con studio a Parigi… ma come mai questo bel luogo con i suoi tesori é stato lasciato a se stesso?
Sarà fuggita la felicità? Non lo sapremo mai… me ne vado solo con tanta malinconia… ho l’impressione che un tempo fu un luogo di ricordi felici.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
Noi di Ascosi Lasciti ci spingiamo in luoghi pericolosi o inagibili per poterli raccontare. Come sempre, raccomandiamo di NON VISITARLI, ma di seguirci solo attraverso i nostri reportage. Per poter prendere parte attiva senza rischi a questa missione, iscriviti e supportaci sul nostro gruppo. Qui potrai trovare foto esclusive e materiale inedito.
Se questa dimora abbandonata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Francia?
Per essere sempre aggiornato sulle nostre ultime esplorazioni, basta iscriverti al nostro nuovo canale Youtube oppure seguirci sulla nostra pagina Facebook, tra le più grandi community urbex in Italia, e sul nostro profilo Instagram, tra i più seguiti in tutto il mondo sul tema dell’abbandono edilizio.

Classe ’87 e svizzero, Jonathan è uno tra i più famosi autori nel campo “Urbex” e tra i più attivi nel progetto Ascosi Lasciti.
Attratto dalla storia, dalla bellezza estetica, dall’architettura, ha visitato edifici abbandonati in tutta europa.