Ebbene si, un intero palazzo di uffici abbandonati.
“Trovarsi al posto giusto al momento giusto” Ecco la frase che meglio descrive questa esplorazione.
Mai avrei pensato di riuscire a entrare in questo edificio, che si trova in un’area centralissima e trafficata di una grande città. Ero in zona per lavoro, e la fortuna ha voluto che proprio quel giorno, una squadra di muratori si insediasse nel palazzo, per svolgere non so quali lavori.
Tutti sanno che dopo sciacalli e vandali, la terza piaga dell’urbex sono i muratori. Dove passano loro non resta più nulla. Demoliscono, smontano, rompono, sminuzzano, imbrattano di cemento e calce, e dopo il loro passaggio il luogo ha perso tutto il fascino dell’abbandono e tutta la bellezza della decadenza, oltre ad aver spesso subito violenze architettoniche. No, a dire il vero, i muratori sono anche peggio dei vandali.
Fortunatamente in questo caso i lavori non erano ancora iniziati.
Per entrare in questi uffici abbandonati mi è bastato attendere l’orario di pranzo e vederli allontanare in cerca di cibo… lasciando incautamente una porta laterale accostata.
Un minuto ed ero dentro.
Questo palazzo, costruito in pieno ventennio, esternamente racconta in maniera perfetta i gusti architettonici dell’epoca: il ritorno al classicismo e alla grande Roma, tanto cara al regime fascista, su cui si fondò gran parte della propaganda, unito con lo stile razionalista, anche esso figlio di un’epoca in cui la funzionalità era più importante dell’estetica.
Dentro si viene accolti da un magnifico scalone, dominato da una statua della Vittoria Alata. La mia visita purtroppo non è stata accurata, visto che i pranzi dei muratori sono abbastanza veloci, ed io non potevo permettermi di restare dentro più di mezz’ora. Ma quello che sono comunque riuscito a vedere, mi ha raccontato di un ambiente fermo da circa una decina di anni, con un non so quale organo regionale come ultimo utilizzo.
In molte stanze i soffitti sono stati abbassati e coperti dal cartongesso, per rendere gli spazi più adatti ad uso ufficio, ma credo che siano tutti affrescati, come visibile in una delle poche stanze senza coperture.
Finito il mio giro degli uffici abbandonati, scattate le foto (accontentatevi di quello che sono riuscito a portare a casa), mi fiondo fuori, soddisfatto di questa breve ma inaspettata opportunità esplorativa.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Se questi uffici abbandonati ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di palazzi abbandonati. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati delle Marche?
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Fondatore ed admin di Ascosi Lasciti, creato per radunare alcuni tra i migliori esploratori urbani, da sempre innamorato dei luoghi dimenticati. Vincitore di numerosi premi internazionali in ambito documentaristico e reportaggistico. Si occupa essenzialmente di videomaking, fotografia e graphic design.