Al di fuori di ogni contesto urbano ma nel bel mezzo del centro cittadino svetta questo villino abbandonato, una sinistra e tenebrosa villetta.
Anche se l’architettura ricorda vagamente quella delle isolate abitazioni tirolesi, intorno non ci sono sterminati prati verdi e nemmeno montagne innevate, ma strade trafficate, supermercati affollati e palazzine residenziali di recente costruzione.
Tutti in città la conoscono o ci sono comunque passati davanti almeno una volta.
Ricordo la prima volta che la vidi: ero poco più che un bambino, mi si congelò il sangue. Non riuscivo a smettere di fissarla, metteva i brividi, ma allo stesso tempo mi affascinava.
Già all’inizio degli anni novanta era disabitata, tantissime erano le leggende che avvolgevano quelle mura, dalle più assurde e stravaganti alle più verosimili ed inquietanti. Tutte queste storie non facevano altro che alimentare la mia curiosità a riguardo.
C’era chi raccontava che questo villino abbandonato fosse abitato da una strega malvagia, che non si faceva mai vedere, ma che osservava tutti i movimenti del vicinato da dietro la tenda della finestrella dell’ultimo piano.
Come mettere in discussione questa diceria? Chi abiterebbe mai una casa così tetra? Solo una strega.
Innumerevoli quanto scontate erano le storie che volevano la dimora infestata da fantasmi, ma la leggenda che più mi colpì narrava di un vero e proprio sterminio avvenuto sotto quel tetto a punta: abitata da una famiglia come tante altre, per motivi ignoti il padre uccise prima la figlia, poi la moglie e infine si tolse la vita.
Fonti più attendibili narrano invece, che gli attuali proprietari del villino abbandonato non vogliono viverci, ne affittarla a inquilini e si sono sempre rifiutati di venderla a qualsiasi cifra offerta. Perché? Non sembra anche a voi che questo intento rafforzi la leggenda della famiglia sterminata? Come per evitare che all’interno di quelle mura possa consumarsi un’altra strage…
Tutte queste storie, completamente differenti tra loro, hanno però un evento in comune: di notte si sentono provenire dalla casa grida strazianti.
Streghe che preparano pozioni magiche recitandone la formula a voce alta?
I lamenti dei fantasmi della famiglia tragicamente uccisa che non trovano pace?
O semplicemente ragazzi del posto che vanno a trascorrere le serate in questa villa abbandonata?
Dalla fine degli anni Novanta fino al 2007 circa (ultima data riscontrata tra le varie scritte sulle pareti) il villino abbandonato era frequentato di sera da giovani che andavano a divertirsi lontani da occhi indiscreti; le prime sbronze, i primi spinelli e chissà che altro…
Di giorno, invece, si andava a caccia di fantasmi coi compagni di classe quando si marinava la scuola, per appurare chi avesse talmente tanto fegato da salire fino in cima a quelle tetre e spaventose scalinate.
Da un giorno all’altro le incursioni si sono bruscamente interrotte: la villa è stata chiusa di conseguenza alle continue lamentele del vicinato e delle varie segnalazioni alle forze dell’ordine.
Tuttora la gente del posto, per scaramanzia, evita di volgere lo sguardo verso le finestre del villino abbandonato: gli anziani che passeggiano sul marciapiede rivolgono la testa dall’altra parte della strada proprio per evitare di imbattersi con gli occhi in questa abitazione così spettrale.
Tale credenza è stata la mia fortuna; infatti sono riuscito ad intrufolarmi nel cortile prima e nella casa poi senza il timore di essere visto da nessuno.
Per vedere tutte le altre foto scattate in questa villa vi rimandiamo all’album di Tesori Abbandonati: TESORI ABBANDONATI – LA CASA STREGATA
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Se questo villino abbandonato ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati dell’Emilia-Romagna?
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Classe ’84, nato e cresciuto nella provincia di Bologna. L’urbex, ovvero la riscoperta dei luoghi abbandonati, ha unito le sue due grandi passioni, quella dell’esplorazione e quella della fotografia. Membro fondatore del progetto “Tesori abbandonati”.