Ma l’ albergo abbandonato ha anche un’altra storia da raccontare:
Nel giugno 1946, i luganesi avevano bocciato in votazione popolare, il progetto di costruire un anfiteatro nel Parco Ciani per ospitare la ” Rassegna del film internazionale ” ( il progenitore del Festival ) che la città di Lugano aveva ospitato nei due anni precedenti. Gli organizzatori, mettendo infine il naso nel Sopraceneri, trovano nel Grand Hotel il luogo adatto per le proiezioni, insieme al permesso di utilizzare il vasto parco. È cosi che nasce la prima edizione del Festival internazionale del film di Locarno.
La scelta del luogo era praticamente obbligata per un Festival del cinema nato con tanto entusiasmo sotto l’ala del turismo. A piazza Grande nessuno penserà ancora per due decenni, è la sede del mercato, della vita popolare. Il Grand Hotel è invece un palazzo di quelli che contano nella storia locarnese.
Scelta eccellente per il nascente Festival quella del Grand Hotel. Albergo e parco, davano lustro alla città e al turismo, con un tocco di classe alimentato dal profumo della storia, di incontri e pranzi ufficiali, di statisti e delegazioni. Nell’ampio salone, luccicante di specchi, aleggiava ed aleggia tuttora un grande lampadario di Murano tra pavimenti lucidi e infissi dorati. Permaneva l’atmosfera tipica della Belle Epoque, nel cambio dei personaggi, da politici a registi, attori e produttori, da curiosi occhieggianti ad esponenti della Locarno-bene con le signore in abito da sera e gli uomini possibilmente in smoking; tollerate giacca e cravatta, di jeans non era ancora tempo. Tacitamente vietato lo smoking bianco, rigorosamente riservato al direttore Vinicio Beretta. Nel degradare del parco verso i portici di viale Stazione si stendeva la platea con i 1200 posti a sedere su tre file, dapprima tra panchette senza schienale, poi con più comode sedie. Al limitare del parco s’innalzava lo schermo bianco, 8 metri per 7 sul quale si proiettavano i film della sera in un’atmosfera di gala. Fino al 1967 il perno era il Grand Hotel Locarno in un clima di charme e glamour, di eleganza e di cultura.
Successivamente dato il successo e i numerosi spettatori il parco del Grand Hotel divenne troppo “stretto” per ospitare i sempre più numerosi spettatori e venne trasferito in centro città nella Piazza Grande di Locarno come sala di proiezione, una delle più grandi del mondo con uno degli schermi cinematografici più grandi d’Europa (26 metri di lunghezza e 14 di altezza), che consente la visione ad una platea di 8.000 spettatori.
L’ albergo abbandonato non finisce qui di stupirci, vanta un altro primato, la perla racchiusa nel suo magnifico guscio; il suo
incredibile tesoro.
Fra le sue mura, oggi nascosto agli occhi del pubblico, nella hall pende il lampadario di Murano più grande al mondo creato dai maestri vetrai di Venezia fra il 1874 e il 1876. Percorre tutta l’altezza dell’edificio attraverso i ballatoi dal lucernario fino al soffitto del pian terreno con i suoi 16 metri d’altezza e 800 kg di peso. Ha affascinato generazioni di ospiti e devo ammettere che non mi ha lasciato indifferente nonostante i pezzi sbeccati ricoperti dalla polvere.