Umbria, residence abbandonato.
“Riconoscersi”. Splendida parola non trovate? Riconoscere un luogo o una persona fra tante. Oppure, ri-conoscere una persona o un luogo fra tanti. Conoscere doppiamente, approfondire, scoprire, il tutto vicendevolmente. Se tutto questo processo, poi, è condito da splendide nuvole alte nel cielo che minacciano pioggia l’atmosfera è praticamente perfetta.
Vengo a conoscenza di questo residence abbandonato una mattina per caso grazie ad un messaggio sul gruppo Ascosi Lasciti di cui mi fregio di essere un membro attivo da anni. Casualmente (no non è vero, non casualmente) mi trovo nelle vicinanze di queste coordinate. Basta uno sguardo e via. “Andiamo?”. “Certo che andiamo!”. E partiamo. Riconoscersi, per l’appunto.
Il tragitto in macchina non è lunghissimo ma è costellato di chiusure stradali. Poco male se la compagnia è quella giusta. E lo è. Penso che in una terra in cui abbondano natura e buoni sapori non può che esistere un luogo del genere.
L’erba alta ormai circonda senza sosta tutto il muro di cinta della struttura. Ci accorgiamo, anzi, che le strutture sono in realtà due: una principale ed una nascosta più dietro.
All’interno della prima non troviamo nulla di particolare se non tanto disordine e tanti oggetti sparsi qua e là. La cucina è immensa e maleodorante, la sala da pranzo anonima ed i corridoi abbastanza bui. Il vecchio bancone del bar presenta ancora molti bicchieri in ordine e qualche bottiglia semi vuota di alcolici.
La zona lettura, invece, è ancora condita di tantissimi libri (gialli perlopiù). Fa male vederli marcire così. Oltre a questi vi sono stampe e carte da gioco sparse. Dettagli ovunque. Quale migliore occasione per divertirsi un po’ con un 50 mm ad 1.8? “Tieni, scatta con questa. Divertiti!”. “Ma no dai!”. “E su, lo so che vuoi!”. “E va bene!”. Detto fatto. Riconoscersi, per l’appunto.
Un flûte spezzato ci attende su un di un tavolo rotondo. A proposito di dettagli. Sembra piazzato lì apposta per una bella foto. E poi uno specchio enorme, finemente decorato che non rispecchia nulla di bello almeno finché non ci passiamo davanti (superbia a parte).
Troviamo anche un piano inferiore con l’ingresso a quella che doveva essere una s.p.a. di medio livello. Purtroppo il piano è quasi totalmente al buio e solo grazie all’aiuto delle torce riusciamo ad orientarci all’interno delle varie stanzette con i lettini e le vasche. Ci dirigiamo quindi al all’ultimo piano di questo residence abbandonato. Solo una saletta merita la nostra attenzione. Un altro specchio troneggia all’ingresso e un finestrone panoramico si affaccia sugli alberi del grande giardino. Sul lato opposto, invece, ecco un mobile di legno con due cassetti aperti. Sono vuoti entrambi ma due chiavi semi arrugginite si specchiano fra di loro guardandosi. Sempre a proposito di dettagli.
L’esterno è ormai preda dell’incuria con una piscina che sembra uno stagno ed una vasca idromassaggio lasciata a marcire. Qualche lampione fa capolino dagli alberi e le ortiche non aiutano il nostro percorso. Anche la struttura adiacente non ci riserva grosse sorprese: solo un paio di costruzioni a due piani adibite a discarica.
Un tempo questo residence abbandonato era meta di svago ma soprattutto di relax. Situato nelle vicinanze di parecchi borghi medioevali offriva l’occasione di recarsi in giornata in alcuni centri storici tra i più famosi del nostro Paese. Chissà come e chissà perchè alcuni posti immersi nella magia abbiano riservato questo triste destino. Non manca nulla: acqua rigenerante, cibo squisito, profumi ed odori magnetici e tante, tante nuvole.
Prima di andarcene approfittiamo dell’atmosfera per un paio di scatti tra l’erba alta, nulla di definitivo…solo un assaggio di un prossimo shooting. Ripongo l’attrezzatura e rivolgo un ultimo sguardo a questa piccola oasi di benessere dimenticata. Durante il tragitto ripenso allo specchio e al bicchiere in frantumi: l’impotenza di due oggetti dimenticati. Quello che io, invece, non voglio dimenticare è il momento in cui li ho visti perchè solo così vivranno per sempre. Mi volto e non sono solo. Non sono dimenticato, e non è un dettaglio da poco. I dettagli sono importanti, si incastrano tutti perfettamente l’uno nell’altro. Uno sguardo, una mano, un pezzo di puzzle. Riconoscersi, per l’appunto.
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Commediografo, teatrante, comico ed esploratore urbano. Come si conciliano queste personalità? Fa parte del carattere di Matteo. Autoironico ma determinato.
Amministratore del profilo Instagram di Ascosi Lasciti e autore di articoli, principalmente nel Lazio.