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Questa piccola centrale idroelettrica abbandonata è ben nascosta in un bosco, sulla riva di un fiume. Nemmeno le immagini satellitari riescono ormai a scorgere la sua presenza tanto risulta inghiottita dalla vegetazione. L’edificio custodisce al suo interno ancora i resti dei macchinari utilizzati per produrre corrente elettrica per uno dei tanti cotonifici presenti in quella zona e che oggi non esistono più.

Il cuore e il senso dell’esplorazione di oggi non è tanto la bellezza dell’edificio in sé, ma la difficoltà nel riuscire a rintracciarla. Visitare una centrale abbandonata ridotta in questo stato, trovata senza avvalersi dell’aiuto di nessuno, è assai appagante per chi, come noi, è in costante ricerca di posti dimenticati da raccontare.
Come è stato possibile? Mi sono imbattuto in un video di trekking nel bosco che mostrava casualmente, e di sfuggita, questa piccola meraviglia, ormai dimenticata da tutti. Le informazioni sulla posizione non erano affatto precise ma sono riuscito almeno ad individuare il tratto di fiume dove sarebbe dovuta trovarsi.

Il weekend successivo sono già lì. Zaino in spalla, reflex, gps, guanti e tutto il materiale consigliato per l’urbex. Mi metto subito alla ricerca. Siamo nel periodo dell’anno, l’autunno, migliore per questo tipo di gita: i colori del bosco sono meravigliosi e la luce della prima mattinata è perfetta. Dopo un po’ di camminata la trovo. L’edificio della centrale abbandonata è molto antico, costruito, come si usava un tempo, con dei blocchi di pietra; adiacente si trova un secondo casolare, il piccolo cotonificio.

Non sono riuscito a trovare informazioni sulla sua storia. La piccola centrale custodisce al suo interno ancora i resti di un alternatore, collegato tramite trasmissione a cinghia ad una turbina tipo Francis collocata al piano sottostante. La centrale è in disuso da tantissimo tempo e ormai è un tutt’uno con il bosco; rampicanti e muschio stanno infatti colonizzando i vari macchinari. Un posto semplicissimo e senza grandi pretese ed allo stesso tempo un bellissimo esempio di archeologia industriale.

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.

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Se questa centrale abbandonata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di fabbriche abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Lombardia?

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