La storia del paese si incrocia in gran parte con quella del castello medievale, Federico Barbarossa nella prima metà del XII sec. lo mise sotto la giurisdizione. Per alcuni secoli fu una piccola fortezza con proprie milizie deputata alla sorveglianza della strada sottostante frequentata da mercanti, viaggiatori e bande armate. Passò successivamente cambiando i regni e le conquiste per molte mani di numerose famiglie facoltose del tempo, architettonicamente il castello ha subito nei secoli diversi adattamenti e rimaneggiamenti che ne hanno in parte modificato l’antico aspetto di tipico castrum medievale. Svetta sul complesso la maestosa torre nella parte superiore, affiancata da un corpo merlato e loggiato a destra con archi; la struttura accoglie nel suo interno la cappella, la sala d’armi, i saloni di rappresentanza, le cucine, mentre le camere si trovano nella villa adiacente.
In un tardo pomeriggio di dicembre ci viene in mente di fare visita ad un castello medievale che si trova a poca strada da casa e per la foschia e l’ora pensiamo sia l’occasione giusta per vederlo la prima volta. Arrivati ci accoglie un grande giardino ombroso e spettrale . Per accedervi dobbiamo scavalcare del filo spinato facendo attenzione a non rimanerci impigliati; il vecchio cancello è sigillato da lucchetti messi da poco tempo.
Ci incamminiamo sul sentiero scosceso e poco battuto, facendoci luce con le torce. Incontriamo un tronco caduto a sbarrarci il passo e una macchina polverosa abbandonata. Facendo attenzione a dove mettiamo i piedi saliamo dei gradini scivolosi e sconnessi e costeggiamo dei grandi gazebo dai tendoni sporchi e una piscina dall’acqua putrida e maleodorante di cui non scorgiamo il fondo.
Poco distante ci si presentano candidi corpi marmorei che sembra facciano da guardia al castello medievale. La veranda d’ingresso è in vetro ricoperta da edera fitta e lascia intravedere l’eleganza in cui appariva al tempo. Entriamo a fatica attraverso un pesante portone in legno e veniamo accolti da un ambiente ampio e suggestivo con un grande camino sovrastato da volte volte in pietra a formare il soffitto. Velocemente diamo uno sguardo alla reception, di cui è rimasto solo un bancone ricoperto di chiavi con pesanti numeri in ottone agganciati e il piano bar con vari bicchieri di cristallo, ben sistemate sugli scaffali e vecchie bottiglie di vetro ancora piene colorano il tutto rendendolo più vivo.
Gli spazi sono accoglienti e sfarzosi. A tratti compare la moquette ormai stinta e pesanti mobili di legno intagliato. All’interno di uno di questi troviamo centinaia di gusci di ostrica e piccoli bicchieri da cocktail. In una delle stanze ci accoglie un elegante letto a baldacchino e poco distante una jacuzzi, circondata da una base in marmo chiarissimo. All’ultimo piano arriviamo in un’ampia sala da ballo con file di luci appese al soffitto e lucidi tavoli rotondi accostati alle pareti. Sul pavimento buttate, quelle che dovevano essere delle tende decorate finemente e ora accartocciate malamente e scurite dal tempo . È un ambiente triste, abbandonato, spettrale, come il resto della struttura. Non più curato e addobbato ma silenzioso e cupo.
Scendiamo le scale con un senso di desolazione che ci accompagna per il resto del viaggio di ritorno . Salutiamo questa maestosa torre che nella penombra spicca, catturando la luce dei lampioni lontani e ricordandoci che rimane e sarà sempre parte della maestosa dimora di un grande imperatore, ricca di fascino e storia .
testo: Guglielmo Salvetti e Chiara Zanocco
Se questo castello medievale ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di castelli abbandonati. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati dell’Umbria?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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