Un asilo fantasma, un luogo dimenticato apparentemente da tutti. Dalle autorità, dagli enti, dagli abitanti della zona. Trattasi di un edificio dall’architettura razionalista, dunque presumibilmente databile al primo periodo fascista. Diciamo “presumibilmente” per correttezza verso i nostri lettori, che sono abituati ad avere la propria curiosità soddisfatta dai risultati delle ricerche bibliografiche e territoriali che eseguiamo per tutte le regioni dello “Stivale abbandonato”. Ebbene, pare assurdo ma capita di imbattersi nei cosiddetti “vuotoni”.
Edifici svuotati, vuoi dai loro stessi arredi, e dunque da tutti gli indizi per risalire alla loro storia, vuoi da ogni memoria di chi vive vicino ad essi. Li chiamiamo con questo termine gergale, noi, e tutti gli appassionati come noi di strutture fatiscenti, come disincentivo ad esplorarli. Eppure molti di essi meriterebbero anche solo di essere minimamente approfonditi. Perché qualcuno, anziano, infermo o “matto” che sia, esiste sempre che possa aiutare a far riaffiorare qualche indizio a galla. Qualcuno capace di fare chiarezza sul fondale torbido del tempo, dell’oblio e della noncuranza.
L’unica cosa che scopriamo per certo, e a questo punto non risulta nemmeno un dettaglio così trascurabile, è l’antica destinazione di utilizzo dell’immobile: era una scuola, oggi asilo fantasma per la precisione, abbandonato almeno dagli anni 70.
Vogliamo mostrare al pubblico un’opera incompiuta, testimone del duro lavoro che sta dietro alla ricerca sul territorio, e più in particolare che sta dietro all’approfondimento dell’attività urbex, con la promessa che da qui in avanti non rimarranno né grandi né piccoli vuoti, né “vuotoni” né “vuotini” alla vostra curiosità.
Se questo asilo fantasma ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di scuole abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Lombardia?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Fotografo dal 1979, e grande amante di viaggi. Dal 1990 inizia la collaborazione con la rivista Mototurismo e in seguito Scooter Magazine. Attualmente ha trovato nell’esplorazione urbana il suo maggiore interesse. Ha pubblicato vari libri a riguardo, e collabora con alcuni progetti importanti, tra cui il suo gruppo “Manicomio Fotografico”.