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E’ una delle tante: una enorme caserma decadente ormai dismessa in Friuli Venezia Giulia. Uno di quei siti che un tempo erano una sorta di piccola città, con dormitori, uffici, cucine, palestre, parcheggi, spazi per esercitazioni e pure una chiesetta. 

Chiusa negli anni ’90 ha subito un lento e costante degrado, dovuto anche al mancato controllo generale del luogo che, con molte falle nella recinzione, è diventato meta di continue incursioni. Oltre ai danni dei vandali, compreso un incendio nel 2013, gli agenti atmosferici hanno fatto il resto, tra tetti parzialmente crollati, muri che si sgretolano e in alcuni punti un verde incolto e impenetrabile. 

Dopo la prima guerra mondiale il comprensorio della caserma, prima di divenire decadente, è stato utilizzato dalle truppe militari e attorno al 1930 l’esercito ha costruito ulteriori edifici, ampliando l’assetto originale. La superficie complessiva, rimasta poi invariata, supera i 250mila metri quadrati. 

La parte più spettacolare, agli occhi di chi pensa al suo passato, è sicuramente la facciata principale, rivolta verso la strada, che reca ancora in parte la scritta con il nome ed è difesa da una massiccia cancellata. Entrando attraverso uno dei tanti muri perimetrali ormai inesistenti, ci si perde tra piazzali, strade, palazzine di diverse dimensioni, alberi e cespugli di rovi che rendono inarrivabili alcuni ingressi. I crolli sono evidenti in quasi tutti i fabbricati. Esaminandoli, per quanto possibile, si scopre quel che resta di officine, magazzini e uffici, anche grazie alla presenza di qualche cartello, che indicava la funzione di un tempo. C’è anche una torretta, che cade letteralmente a pezzi. Entrando in uno degli edifici più grandi della caserma decadente si notano le ampie porzioni di soffitto ridotte a brandelli a terra o penzolanti.

Il mobilio ormai non c’è quasi più, probabilmente rimosso al tempo della dismissione o rubato nel corso degli anni. In alcuni enormi saloni vuoti i muri sono parzialmente scrostati, così come le colonne, e all’interno è presente anche fogliame, rami e oggetti trasportati dal vento. I rumori sono sinistri, cigolii, fischi, sembra pure che qualcuno cammini sulle travi dissestate dei piani superiori, anche se non c’è nessuno. 

Tra i pochi arredi superstiti ecco il bancone di un bar, e da altri piccoli dettagli si capisce che lo spazio ospitava anche una cucina e un locale per fare la pizza. In un altro edificio poco lontano si trovavano probabilmente le stanze dei militari, le varie camerate, caratterizzate da pareti fatiscenti, porte e persiane sradicate. A terra calcinacci e rami, caos ad ogni passo, tegole e assi di legno ciondolanti, dove ancora resiste il soffitto.  Ci si imbatte anche nei resti dell’insegna “infermeria”, ridotta in pezzi dai vandali. Un enorme spazio che più volte è stato messo in vendita, auspicando, prima o dopo, un totale ripensamento dell’area. 

 

Foto e Testi:

Triesteabbandonata

 

Se volete vedere altre foto della caserma decadente e saperne di più, ecco i link facebook:

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1816952401864349&type=3

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1819959058230350&type=3

E non mancate di fare un salto su sito web di Triesteabbandonata:

https://triesteabbandonata.wordpress.com/category/fabbriche/

Se questa caserma decadente ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di caserme abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati del Friuli Venezia-Giulia?

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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