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Vi è mai capitato di dare per scontato un luogo abbandonato prima di visitarlo? È quello che è successo a me con la “casa del colonnello”.

Ho visto questa villa moltissime volte ma non c’è stata mai quella curiosità nell’entrare, la vedevo troppo in avanzato stato di abbandono con il tetto sfondato e pensavo fosse un tipico vuotone di campagna, il classico casolare del contadino, beh lo sottovalutavo, come la vita ci insegna, mai giudicare un libro dalla copertina.

Capitai nei paraggi senza pensarci, volevo fare un giro con il drone per le assolate campagne marchigiane e come sempre la vidi li, semi-nascosta dalla natura che cerca di riprendere il proprio spazio. Ma questa volta era diverso, visto che mi ero prefissata di portare a casa del materiale fotografico, decisi di entrare. C’era solo un piccolo problema, ero sola.

Ma come prima raccomandazione in questa passione: mai entrare in un luogo abbandonato da soli, così decisi di chiamare mio fratello per farmi compagnia mentre scattavo le foto.

Una volta arrivati ci addentrammo in quella che presto scoprì essere la casa di un colonnello. Più ci avvicinavamo più lo stato di crollo e di non agibilità era evidente, lo stupore da parte di entrambi era alto. Un buon 80% dell’abitazione è quasi crollata mentre la sala principale che sembra congelata nel tempo, si raggiunge tramite una scala piena di macerie e ragnatele con un ampio foro in cima che andava al piano di sotto.
Dopo aver fatto delle foto e qualche video per le nostre pagine social decidemmo di andare via per non rischiare che qualche pezzo di calcinaccio cada in testa.

Ma non contenta del lavoro svolto soprattutto quello di ricerca della reale storia del luogo decisi di tornare e portare con me la vera fotografa, e mai scelta fu più azzeccata!

In una calda giornata primaverile visitiamo la casa del colonnello e un annesso più povero accanto, entriamo in quello che è il piano terra adibito a magazzino in cattivo stato, sapevo già dove dirigermi questa volta, saliamo le scale pericolanti e ci affacciamo sull’unica stanza messa in “buono” stato, con la pavimentazione, che calpestandola, suona con uno scricchiolante rumore di vuoto sottostante.

Il protagonista non solo di questa stanza ma di tutta l’abitazione è il pianoforte a coda e non da meno il grande camino e tutta la sala arredata. Alcune foto sono appese alle pareti, troviamo alcuni documenti e lettere scritte a mano degli anni ’40, racconti di vita tramandati con una calligrafia sinuosa e delicata. A un certo punto una lettera ci salta all’occhio, è intestata “al colonnello”. Quindi probabilmente ci troviamo nella vecchia dimora di un colonnello in congedo. Al piano superiore troviamo due camere da letto, una zona trucco con dei cosmetici d’epoca e i vestiti dell’ultima abitante di questa casa.

Testo: Silvia Sampaolo
Foto: Sylvia Perozzi

Se questa casa abbandonata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati delle Marche?

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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