Questa centrale idroelettrica è stata costruita a inizio del secolo scorso per fornire elettricità ad una vicina cartiera, oggi completamente dismessa. Destino opposto è stato invece riservato a questa piccola perla, per qualche ragione dimenticata, adiacente alla sponda di un placido fiume.
Il piccolo edificio è quasi circondato e nascosto da un canneto. Solo un attento studio del territorio, e l’aiuto di google maps, ci portano alla meta. Entrati, rimaniamo folgorati dallo stato di conservazione: se non fosse per le foglie sul pavimento e il sottile strato di polvere potrebbe trattarsi di un piccolo museo.
Al centro della sala si ergono due alternatori BBC Brown Boveri ad asse verticale datati 1931, perfettamente conservati, insieme ai meccanismi di regolazione delle sottostanti relative turbine ed al quadro di comando di marmo bianco, equipaggiato con strumentazione dell’Ing. Luigi Boselli & C. di Milano, che occupano tutta una parete dell’edificio.
Una stretta scala porta al piano sottostante dove erano alloggiate le turbine. Purtroppo però l’intero piano è invaso dal fango, probabilmente portato dalle piene di vicino fiume. Il livello di riempimento è così alto che non si riesce a camminare rimanendo in piedi. La visita non è permessa neanche nella piccola parte delle turbine che ipotizziamo possano essere delle di tipo Francis ad asse verticale.
Restiamo come spesso accade più tempo del previsto a fotografare questo piccolo gioiello di archeologia industriale. Anche se piccina, infatti, offre tanti spunti e tanti particolari da osservare.
Sono tornato in solitaria a vedere la centrale in una seconda occasione, a distanza di alcuni anni ,e come raramente accade tutto era perfettamente uguale alla prima visita..o almeno, così fino a pochi mesi fa, quando qualcuno ha deciso di rubare e portarsi a casa tutti i bei strumenti ancora presenti nel quadro comando della centrale, vandalizzando per sempre e mettendo la parola fine alla storia di questa piccola centrale sopravvissuta per quasi cento anni.
Se questa centrale idroelettrica dismessa ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di centrali abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati del Lazio?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Fotografo, autore, amministratore IG di Ascosi Lasciti e punto di riferimento lombardo, assieme al gruppo di “manicomio fotografico”. La sua passione per la fotografia nacque con un regalo del nonno e dirottò prestissimo verso la passione sfrenata per l’esplorazione urbana, di cui oggi allestisce numerose mostre a tema.