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Eravamo quasi certi di esserci persi.
Marciavamo da oltre venti minuti in quella fitta foresta, nell’afa di fine estate, fra insetti e zanzare moleste.
Né stradine, né sentieri…e se ci fossero stati, la vegetazione selvaggia li avrebbe comunque fatti sparire.
Stavamo per rinunciare, convinti di aver sbagliato strada, ma poi “ecco che appare” un muro coperto di rampicanti e alberi.

L’edificio, completamente nascosto e ingoiato dalla vegetazione, tanto da non riuscire a comprenderne forma ed architettura, scopriamo essere…un castello!

Raggiungiamo a fatica la scala in pietra di un terrazzo coperto da una tettoia guarnita da ferri battuti.
Le persiane di metallo sono socchiuse e la grande portafinestra di vetro é aperta.
Entriamo.
Ci troviamo in una grande biblioteca dai soffitti molto alti e dalle travi dipinte di rosso e blu.
Le vetrine e gli scaffali che ricoprono tutto il perimetro della sala sono farciti di libri e antichi volumi. Sopra gli scaffali risaltano alcune belle statue in marmo di Carrara accompagnate da uno sfondo verde-blu acqua.
Ad impreziosire la sala ci pensa un camino ben rifinito, con specchio. Al centro giace un grande tavolo foderato di velluto, utilizzato  per consultare i preziosi volumi.

L’atmosfera “da abbandono” nel castello é fiabesca, surreale…quasi magica.

Il parquet a lisca di pesce scricchiola sotto i nostri passi mentre ci dirigiamo nella stanza adiacente, adibita a sala biliardo: anche qui scorgiamo un camino, questa volta sormontato da una finestra con vetri piombati e dipinti con motivi floreali e uccelli e che si ripeteranno anche nelle sucessive stanze. Proseguiamo.
Attraversando una porta ci troviamo nel cuore della dimora. L’ingresso. Ampio e severo, che ci conduce allo scalone centrale sormontato da una balaustra di ferro battuto.
Al muro un grande ritratto del padrone di casa. Ci “fissa”: probabilmente é molto che non riceve visite.
Al piano terra, ancora, un grande salone verde turchese, una sala da pranzo, le cucine e alcuni locali di servizio.
Saliamo al piano superiore, anche qui le altezze delle stanze sono considerevoli.
Ci accoglie un largo corridoio con librerie e vetrinette. Da qui si diramano numerose stanze, alcune vuote, altre arricchite da una bellissima carta da parati sgualcita e tanti cimeli: oggetti asiatici, mobili particolari e giocattoli antichi: tra tutti spiccano il teatro Guignol ed una spettacolare pelle di Giaguaro con la testa impagliata che mostra i suoi denti affilati! Ammaliante.

Quando lasciamo il castello siamo ancora un po’ straniti: non capita spesso di visitare gli interni di un edificio abbandonato senza sapere come siano gli esterni.

Se questo castello lasciato in abbandono ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di manieri abbandonati. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Francia?

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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