Sulle alture della Liguria centrale, villa Piuma ha attirato a sé molti curiosi. Alcuni, in realtà, se la sono trovata davanti come un fantasma percorrendo i sentieri, ormai non più curati, durante qualche escursione estiva.
Costruita, pare, nel XVIII secolo, dimora estiva di due benestanti coniugi, nobili marchesi, e delle due figlie, oggi è ormai inagibile. Pesanti crolli affliggono la meravigliosa struttura. Dei soffitti affrescati rimane solo qualche stralcio, cannicci e solette sono parzialmente andati; secondo e terzo piano impraticabili. Non salire è un delitto, ma salire è una follia: una scala è crollata e i pavimenti non reggono.
Anche la cappella, al piano terra, adiacente appena dietro l’edificio, presenta crolli strutturali.
Non è ben chiaro il motivo dell’abbandono, avvenuto presumibilmente nei primi anni ‘trenta. Certo è che le numerose leggende che circolano su questa villa, oggi totalmente crollata, sono terrificanti.
Tre omicidi, secondo quella più famosa, sarebbero stati commessi in questo luogo.
Duplice il primo: una delle due figlie dei padroni e una domestica sarebbero state ritrovate senza vita dagli stessi parenti al ritorno da teatro, uccise dai briganti in cerca di averi facili. La tragedia nella tragedia sarebbe da imputare ad un fatto clamorosamente infausto: la domestica appena sgozzata, cadendo esanime, avrebbe battuto la testa la testa su un pianoforte collocato nella casa, svegliando la bimba più piccola, facendola riconoscere dagli estranei e causandone il successivo infanticidio.
Si sarebbe salvata solo la figlia più grande, sordomuta, ma non per molto. Si narra di una presunta possessione. Disturbo post-traumatico da stress e latente schizofrenia? Ai tempi, molto più di oggi, sopravvivevano ancora certe superstizioni secondo cui, oltre alle comuni malattie psichiatriche, esistevano vere e proprie manifestazioni fisiche del Maligno, capace di insinuarsi non soltanto nell’anima del malcapitato, ma anche nel suo corpo. Per questo la ragazza sarebbe stata giudicata come “posseduta” da un demone. E non uno qualsiasi. Uno talmente tremendo da indurre gli stessi genitori a “provarle tutte”, usando tutti i loro strumenti per liberare la figlia dalla schiavitù diabolica, avvenuta solo con la morte della stessa. Secondo alcuni, un tremendo omicidio, visto come unica inevitabile soluzione.
Sconvolti, il padre e la madre avrebbero deciso di lasciare per sempre la villa, con tutto il suo contenuto.
Lo ricordiamo un’ultima volta: questa è solo una versione non verificata degli eventi.
Da allora, comunque, la dimora giace in una immortale decadenza, preda di ladri e vandali: spariti i mobili e gli arazzi dalle pareti, saccheggiata e profanata la cappella e le spoglie di sepoltura: sui fatti ha indagato anche la magistratura a suo tempo. E’ sparito anche l’antico pianoforte, quello che, secondo la leggenda, avrebbe causato indirettamente la morte della più piccola.
I terreni intorno sono stati lottizzati, non si conosce l’attuale proprietario. Non sarà facile recuperare un tale bene, vuoi per la difficoltà nel raggiungerlo, vuoi le alte spese di ristrutturazione che questo edificio di pregio artistico e storico meriterebbe.
“Voglio rivederti.
Mi bruciano le gambe e le braccia. I rovi sono pungenti e intricati. Tali da nascondere ogni pertugio per arrivare alla Villa. Il profumo del bosco bagnato è sempre piacevole.
Non mi accorgo quasi di essere arrivata, la struttura è praticamente fusa con la vegetazione. Bellissima. Immagino me stessa 150 anni fa lì dentro.
Porta spalancata e finestre divelte, manco a dirlo, dopotutto tanti, troppi, hanno lasciato il segno del loro passaggio qui…
Io stessa non resisto… voglio toccare qualcosa… no mi dico, non si fa.
A malincuore, scatto un po’ di foto e faccio due video.
Di Carlotta, Morgana e Giacinta nemmeno l’ombra. Non sono i loro veri nomi, ma avevo necessità di creare empatia…
Nessun odore… strano…
Le finestre semi distrutte lasciano entrare l’aria pungente e penetrante…
Il mese delle streghe ormai è alle porte.
Se è vera la leggenda, per i briganti nulla è stato difficile: entrare, saccheggiare e uccidere.
Qui se urli, nessuno ti sente.
Sono curiosa in modo viscerale, voglio trovare qualcosa, una lettera, un suppellettile, un vecchio abito… ma hanno rubato tutto.
…<<<Povera piccola Morgana, vivi in compagnia di un demone e non hai nemmeno più un vestito…
Spero tu abbia fatto pace con il tuo…
Io con i miei demoni, a volte, ci faccio l’aperitivo…>>>
Il tempo è sempre troppo poco, decido di rientrare ma con una promessa…
Voglio rivederla ancora.
Anche perché la scritta all’ingresso, come un vecchio zerbino di benvenuto, recita 4 morte… con una freccia che indica le scale per salire… tetrafobia?! C’è una quarta morta??? O italianizzando la pronuncia del 4 in inglese si identifica una via per la morte?! Un altro mistero…
A casa mi accorgo che alcune, molte, foto soprattutto interne sono venute malissimo. Eppure mentre ero lì sembravano buone, avevo controllato. Sarà una coincidenza…?! Motivo in più per tornare…”
Testo e foto di Giulia Nemo
Se questa villa crollata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati della Liguria?
L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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Classe ’83. Da sempre curiosa, affamata di emozioni forti, compensa “con la razionalità la necessità di avere sempre nuovi stimoli. In cerca costantemente di un upload di se stessa.”
Fotografa amatoriale, articolista per passione e coordinatrice per Ascosi Lasciti, ho scoperto “il mondo che non ti aspetti”