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Era una mattina uggiosa di inizio autunno, le foglie cadevano in una lenta danza, creando un tappeto dai toni spenti, lungo tutta la via, cominciava a piovere, allungai il passo per non bagnarmi.
Il vecchio Maresciallo viveva in una casa a tre quarti della piccola e tortuosa strada, una casa moderna per l’epoca, ma che ora ha il sapore di vetusto, di casa dei nonni.
Un semplice tocco e il vecchio campanello emise un ronzio di vespa. Dopo pochi attimi la porta si aprì.
L’anziano signore, nel suo portamento austero, con i baffoni canuti alla Radetzky, mi fece cenno di entrare.
Ci sedemmo in cucina, la cuccuma sborbottava con il suo tipico rumore sordo, il caffè era quasi pronto.

Negli occhi si leggeva il suo fiero passato di militare, prima come allievo ufficiale di complemento, poi come Maresciallo nella Benemerita. Niente a che vedere con il lavoro imprenditoriale dei genitori. Poi il gorgogliare della caffettiera, il caffè era pronto. O lo credevo.
L’odore rassicurante di arabica, lascia il posto all’odore acre e avvilente della muffa, la villa, si manifesta in tutta la sua decadenza.
Esplorando trovo vecchie foto di famiglia, addirittura dell’inaugurazione della loro azienda, scorrendo gli album anche le foto del giuramento del giovane rampollo alla scuola di fanteria a Cesano di Roma, per poi vederlo immortalato come Maresciallo della XI Brigata Carabinieri Meccanizzata.

Fuori il vento fa sbattere le gocce di pioggia contro le vetrate, scandendo il tempo come un metronomo, si sa, luoghi come questi sono quasi impossibili da recuperare, lasciati in un eterna agonia. Salendo le scale verso la sala il vento cessa e tutto piomba nel silenzio, dando un’aria ancora più malinconica a questa abitazione dimenticata.
Ormai da tempo i padroni di casa se ne sono andati lasciando solo polvere e ricordi, mi sarebbe piaciuto prendere un caffè con il Maresciallo e ascoltare le sue storie.

Testo e foto: Francesco Coppari
Foto galleria successiva: Leonardo Luconi

Se questa abitazione dimenticata ha stuzzicato la tua curiosità, ecco una lista di ville abbandonate. Altrimenti perché non esplorare virtualmente i luoghi abbandonati delle Marche?

L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima, toccare… per vedere se la porta si apre.
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